Armenia – Per gli innamorati San Sarkis e biscotti salati (Assdakah 05.02.25)
Letizia Leonardi (Assadakah News) – Il 14 febbraio, nel giorno dedicato agli innamorati, in Armenia si onora San Sarkis e si preparano biscotti salati.
San Sarkis fu un principe della vicina Cappadocia, un valente generale, del IV secolo, martirizzato insieme a suo figlio Mardiros e altri 14 valorosi guerrieri, per essersi convertito alla fede cristiana. San Sarkis fu anche molto attivo nella predicazione del cristianesimo e nella costruzione di chiese. Quando iniziò la persecuzione dei cristiani, durante il regno di Giuliano l’Apostata (figlio di Costantino), San Sarkis ricevette una rivelazione da Dio di lasciare l’impero. Con suo figlio si trasferì in Armenia, dove regnava Tigran VII, figlio del re Khosrow. Quest’ultimo ordinò a Sarkis di andare in soccorso del re persiano Shapur[1] il cui Paese era minacciato da Giuliano l’Apostata. A tal proposito Sarkis venne nominato comandante delle truppe dell’esercito sassanide e vinse contro l’esercito invasore. Secondo la tradizione, alcuni suoi compagni d’armi, vedendo i miracoli compiuti da Dio per mano di Sarkis, rinunciarono al politeismo e accettarono, anche loro, il cristianesimo.
Come in molti Paesi del mondo, ormai anche in Armenia, il 14 febbraio si festeggia il patrono degli innamorati. Il culto di San Sarkis come patrono degli innamorati affonda le radici in un episodio particolare del folclore popolare. Secondo la leggenda infatti, al rientro vittorioso da una delle tante battaglie, Sarkis e 39 suoi fedeli, compagni d’arme, furono invitati, per un tranello ordito dal re, a celebrare la vittoria nel palazzo reale.
Il sovrano aveva infatti predisposto il loro assassinio grazie ad un piano per il quale aveva istruito quaranta bellissime fanciulle: queste avrebbero dovuto far bere fino ad ubriacare il gruppo di valorosi soldati per poi, quando caduti tutti in un sonno profondo perché sazi e ubriachi, uccidere ciascuna il proprio guerriero. Trentanove delle donne obbedirono all’ordine e uccisero i soldati. Tutte, tranne una che non ce la fece a eseguire il piano del re. Una di loro infatti, vedendo la bellezza del volto di Sarkis, così sereno nel suo sonno, se ne innamorò perdutamente e, invece di ucciderlo, lo baciò.
Con quel dolce bacio Sarkis si destò e si rese conto dell’accaduto e del tranello. Presa con sé la ragazza, Sarkis tornò al suo cavallo e insieme alla fanciulla si lanciò al galoppo contro le porte della città che cedettero all’impeto del destriero e dei due fuggitivi. Anche le forze della natura furono dalla loro parte: una violenta tempesta di neve si materializzò come d’incanto, nascondendoli così alla vista degli inseguitori. Dato che Sarkis fu salvato, non tanto dalla sua forza quanto dall’amore che, come un dono, arrivò proprio quando era più indifeso e in balìa di una morte per mano non di altro guerriero ma di una donna, egli è venerato come patrono degli innamorati che, con la forza dell’amore, è riuscito a superare ogni ostacolo.
Ma a parte il martirio toccatogli in sorte in quanto cristiano, Sarkis è stato santificato perché ha compiuto molti miracoli e aiutato molti innamorati. Uno di questi si chiamava Gharib ed era un ashugh[3]. Era un uomo povero che amava Shah Sanam, una ragazza ricca. Anche lei era innamorata di Gharib ma il padre della ragazza ostacolò decisamente questo legame perché intendeva darla in sposa ad un uomo facoltoso. Gharib allora decise di andare a lavorare all’estero per accumulare una grossa fortuna e si fece promettere dalla ragazza che lo avrebbe aspettato per sette anni. Passato questo tempo, se non fosse riuscito nel suo intento, Shah Sanam avrebbe potuto sposarsi secondo il desiderio di suo padre. Quei sette anni furono molto difficili per Gharib. Gli pesava molto la lontananza dalla ragazza e il fatto di non poter godere della vista della sua bellezza. Non gli giungevano notizie dall’innamorata ma non si disperava. Desiderava solo che arrivasse presto il giorno in cui si sarebbero di nuovo incontrati, avrebbero creato una famiglia e avrebbero vissuto insieme felici per tutta la loro vita.
Lavorando giorno e notte, passati sette anni, il ragazzo accumulò una vera fortuna e decise che, essendo diventato ricco, era finalmente giunto il momento di tornare a casa. Il destino però si accanì su di lui, disseminando la strada del ritorno di continui problemi e moltissimi ostacoli. Nonostante tutto Gharib non perse mai la speranza di raggiungere la persona che amava. Lui non si arrese e pregò, chiedendo costantemente l’aiuto di San Sarkis. Il Santo ascoltò le preghiere dell’innamorato e apparve al giovane nel turbine sollevato dal suo veloce destriero bianco, mise Gharib sulla sella del cavallo e in un istante lo portò da Shah Sanam. Il padre della ragazza, vedendo la ferrea volontà di Gharib, accettò di dargli in sposa sua figlia e benedì la loro unione. Il miracolo fu così compiuto.
La notte della vigilia del giorno di San Sarkis i ragazzi e le ragazze adolescenti, dagli 11 ai 16 anni, desiderosi di trovare l’amore, vanno in chiesa, portando con sé una fetta di focaccia salata o un biscotto salato chiamato Aghi plit. Durante la funzione religiosa questo cibo viene benedetto e, al rientro a casa, viene mangiato, prima di andare a dormire, senza bere acqua o altri liquidi. L’arsura che si forma durante la nottata stimola così l’arrivo di chi, in un eventuale sogno divinatorio, offrirà un bicchiere d’acqua. Sarà quello il segno del sopraggiungere dell’amore e colui o colei che, in sogno, porterà l’acqua sarà il futuro marito o moglie. Secondo gli etnografi, l’opinione che le ciambelle dovrebbero essere preparate da una donna anziana e vedova è sbagliata. Piuttosto, deve essere una donna appagata, che ha un grande amore e bambini felici, a fare tali biscotti o ciambelle salati, così da trasmettere serenità e gioia.
Secondo un’altra tradizione San Sarkis dovrebbe passare nelle case di chi cerca l’amore, o è innamorato, accompagnato dagli angeli e lasciare l’impronta dello zoccolo del suo cavallo bianco nella farina o nel pane posto sulla tavola. Se ciò avviene, entro l’anno, a chi pratica questa usanza, arriverà l’amore. C’è anche chi mette fuori di casa un vassoio con la farina. Se San Sarkis passa di notte davanti alla casa e il cavallo lascia un’impronta sulla farina, allora il desiderio dell’innamorato o innamorata si avvererà. I più ricchi, che si potevano permettere di avere la servitù, nel giorno degli innamorati, facevano stare un cameriere sul tetto della casa o sul balcone per aspettare i passi del cavallo del generale Sarkis.
(Foto di Diocese of the Armenian Church)