Armenia, opposizione in piazza sino al voto di maggio (Euronews.com 28.04.18)

La bandiera armena continua a sventolare sui tetti, i manifestanti non abbandonano il presidio, non sgomberano le piazze. La “rivoluzione di velluto”, guidata da Nikol Pashinyan, esponente di spicco del Congresso Nazionale Armeno, prosegue sino al voto.

Non bastano, dunque, le dimissioni del primo ministro Serzh Sarchisian, in sella dal 2008 quando ancora l’Armenia era una repubblica semi-presidenziale. Neppure l’annuncio del portavoce del partito Repubblicano al potere, che chiude all’ipotesi di presentare un candidato alle elezioni di maggio, è servito a riportare gli armeni a casa. Il partito del premier dimissionario ha infatti deciso di abbandonare la contesa elettorale: voterà in blocco, e in maniera unanime, dopo aver valutato gli altri candidati.

Il disimpegno, seguito alle proteste pacifiche, organizzate dal basso, ma sempre piu incalzanti, ha solo reso piu colorate e allegre le manifestazioni che hanno toccato anche i piccoli centri del Paese. Venerdi scorso l’apice del dissenso quando migliaia di persone si sono riversate nella piazza di Gyumri, la seconda città armena.

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Armenia, (quasi) tutti vogliono Pashinyan (Euronews.com 28.04.18)

Pashinyan futuro leader?

Una carovana di automobili ha lasciato Erevan, capitale dell’Armenia, per raggiungere Gyumri, la seconda città del paese, per seguire il discorso del leader dell’opposizione Nikol Pashinyan.

Piove a catinelle sulla piazza di Gyumri, ma la folla è traboccante.

In queste settimane, il giornalista e intellettuale Nikol Pashinyan è stato l’anima delle manifestazioni che hanno scosso il paese.

Per alcuni è solo un opportunista. Per molti rappresenta, invece, la vera speranza per il futuro

Il 1. maggio il Parlamento armeno eleggerà il nuovo Primo Ministro. Ma l’obiettivo sono le elezioni democratiche.

Chi appoggia Pashnyan

“Ci ​piace Nikol Pashinyan perché pensa liberamente”, dice questo imprenditore, Ruben Petrosian.
“Siamo fiduciosi, con lui possiamo risolvere i nostri guai. Quest’uomo può guidare la rivoluzione in Armenia e diventare un buon Primo Ministro“.

Questa è una lotta, una lotta pacifica contro il nostro regime, una specie di dittatura“, spiega Aleksandr Khachatryan, studente universitario.
Questa è una lotta non contro una persona specifica, non contro il nostro ex presidente Serzh Sargsyan. Questa è una lotta contro il sistema, che ha distrutto la nostra società e la nostra economia“.

Ma il nuovo primo ministro sarà….

Il probabile nuovo Primo Ministro Karel Karapetyan, già vice-Premier e attuale Primo Ministro ad interim, dovrà fare i conti con Pashinyan, ago della bilancia della nuova politica armena. Il leader dell’opposizione ha già annunciato che non appoggerà nessun candidato del partito repubblico, lo stesso di Sargsyan e di Karapetyan.

Il nostro inviato di Euronews, Apostolos Staikos cosi commenta: «All’interno e al di fuori dell’Armenia, molti credevano che le dimissioni di Serzh Sargsyan avrebbero messo fine alle manifestazioni di massa. Tuttavia, molti cittadini rimangono nelle strade, chiedono un cambiamento politico e sperano che la loro lotta servirà per il futuro del loro paese».


Armenia: repubblicani non proporanno candidatura per nuovo primo ministro (Agenzianova 28.04.18)

Erevan, 28 apr 18:05 – (Agenzia Nova) – Il Partito repubblicano d’Armenia (Pra) ha deciso di non proporre il suo candidato per la carica di primo ministro, dopo le consultazioni con il primo ministro ad interim, Karen Karapetyan, l’ex presidente e premier dimissionario, Serzh Sargsyan e il vicepresidente del parlamento Eduard Sharmazanov. All’inizio di questa settimana, Sharmazanov, esponente di primo piano del Pra, ha affermato che il partito si sarebbe incontrato per scegliere il suo candidato entro lunedì. “Oggi all’incontro dei membri del Pra con il presidente del partito Serzh Sargsyan e il primo vicepresidente Karapetyan, è stata presa la decisione di evitare di proporre un candidato per la carica di primo ministro”, ha detto Sharmazanov agiungendo che la decisione ha l’obiettivo di evitare il “conflitto” la “tensione” politica all’interno dell’opinione pubblica nazionale. “Questa decisione è stata presa perché la posizione del partito è quella di rafforzare lo Stato: è stata una decisione unanime, siamo tutti d’accordo sul fatto che questa è la decisione giusta per il momento”, ha aggiunto Sharmazanov. (segue) (Res)