Armenia: mons. Raphael Minassian, una famiglia cattolica massacrata e un bimbo ucciso nel villaggio di Thalisch (Sir 04.04.16)
“Piangiamo tutti i fedeli armeni cristiani che sono caduti vittime di questi scontri” ma la comunità cattolica è stata pesantemente colpita: nel villaggio di Thalisch una famiglia cattolica composta da una coppia e la nonna è stata massacrata. “Dopo averli uccisi hanno anche tagliato le orecchie”. I cattolici piangono anche la morte di un ragazzino di 12 anni, ucciso nel cortile della scuola, e altri due bambini che sono stati gravemente feriti. A stilare il doloroso “bollettino di guerra” dall’Armenia all’indomani degli scontri che nella notte tra venerdì e sabato hanno riacceso le tensioni nella Repubblica del Nagorno-Karabakh è monsignor Raphael Minassian, ordinario per gli armeni cattolici dell’Europa Orientale. “Purtroppo siamo sempre abituati ad avere questi attacchi”, dice il vescovo. La morte della famiglia cattolica massacrata è avvenuta nell’ambito di un attacco sferrato a tutto il villaggio. “Noi come religiosi – prosegue mons. Minassian – possiamo solo dire che sopportiamo tutto questo dolore e queste difficoltà per amore della nostra Patria e allo stesso tempo chiediamo a tutto il mondo una giustizia vera, e non una giustizia scritta dai giornali, per mettere la parola fine a questa guerra che sembra non finire. Purtroppo sono arrivato a una certa conclusione: finchè i politici non fanno parte della società umana, non avremo mai pace in questo mondo. Nella società ci si può parlare pacificamente e nel rispetto reciproco. Ma in politica non c’è né rispetto né pace. Non c’è umanità. C’è solo interesse. Solo quando questa politica si riappropria del senso dell’umanismo, solo allora si può auspicare una pace mondiale”.