Armenia – In esposizione a Yerevan antichi mosaici romani (Alssadakah 10.08.19)
La National Gallery of Armenia si prepara ad accogliere, dal 10 agosto al 29 settembre 2019, la mostra ‘Visioni colorate dell’antica Roma: mosaici dai Musei Capitolini’, una nutrita selezione dei prestigiosi mosaici di Roma Capitale provenienti dai Musei Capitolini. L’iniziativa, su proposta dell’Ambasciata d’Italia in Armenia, con il supporto organizzativo della Glocal Project Consulting, rientra nel piu’ ampio panorama delle attività di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali finalizzate alla promozione e alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale. In tale quadro, l’accordo siglato prevede che la mostra, che ha avuto la sua prima sede a Sofia presso il National Archeological Institute with Museum at the Bulgarian Academy of Sciences, abbia una ulteriore tappa a Tbilisi, presso il Georgian National Museum. Gli aspetti scientifici della mostra sono di competenza della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con curatela affidata a Claudio Parisi Presicce e Nadia Agnoli. ‘Sono felice ed orgogliosa che dopo Sofia, anche Yerevan e Tbilisi ospitino nelle proprie istituzioni museali questa magnifica mostra di mosaici provenienti dai Musei Capitolini’ – ha dichiarato la Sindaca Virginia Raggi. ‘Il nostro obiettivo è valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio culturale di Roma in tutto il mondo’. I 21 mosaici oggetto della esposizione, tutti rinvenuti a Roma, coprono un ampio arco cronologico, che va dal II secolo a.C. fino al IV secolo d.C. e sono in grado, pertanto, di attestare in modo puntuale l’evoluzione tecnica delle botteghe artigiane, le straordinarie capacità creative ed esecutive dei lavoranti e, allo stesso tempo, il mutare delle mode e del gusto dei committenti dall’epoca repubblicana sino alla tarda età imperiale. I mosaici, infatti, erano prodotti di artigianato artistico di vastissima diffusione, destinati ad abbellire i pavimenti e le pareti delle abitazioni dei cittadi ni piu’ abbienti e del ceto medio, così come a decorare edifici pubblici e monumenti funerari, e per questo motivo si prestano a documentare, a volte in modo sorprendente, i costumi e la società dell’antica Roma.
Mosaici che, con decori raffinati e ricchezza di sfumature, rimandano ad un mondo ‘globalizzato’, in cui si riproponevano gli stessi modelli a migliaia di chilometri di distanza. La collezione esposta offre l’opportunità di apprezzare mosaici di tutte le tipologie e le tecniche, ma anche di riflettere sulla natura dei motivi decorativi, molteplici nel segno e nel colore e la loro affinità ai nostri concetti di arte e design grafico. Un ampio e accurato apparato didattico illustrativo favorirà la comprensione delle diverse tecniche di lavorazione e delle tipologie di mosaico, i vari schemi compositivi e i numerosi motivi decorativi: geometrici, ispirati a elementi vegetali o figurativi, con scene e personaggi della mitologia, della vita reale oltre a elementi di forte valenza simbolica. Le opere selezionate, tra i piu’ significativi esempi di antichi mosaici pavimentali e parietali, fanno parte della prestigiosa raccolta delle collezioni capitoline formatasi tra la fine dell’ Ottocento e i primi del Novecento, a seguito dei grandi lavori di sterro e di scavo che interessarono Roma all’indomani della sua designazione a nuova capitale del Regno d’Italia (1870). La mostra verrà inaugurata il prossimo 9 agosto alle 18.30 presso la National Gallery of Armenia a Yerevan, alla presenza delle autorità nazionali armene, del corpo diplomatico, accademico e della società civile e resterà aperta dal 10 agosto fino al 29 settembre, costituendo l’evento estivo della capitale armena, nell’ambito di una stagione ricca di eventi culturali italiani, grazie alla stretta collaborazione tra l’ambasciata e il governo armeno.
Gli aspetti scientifici della mostra sono di competenza della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con curatela affidata a Claudio Parisi Presicce e Nadia Agnoli. La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha commentato: “Son felice ed orgogliosa che dopo Sofia, anche Yerevan e Tbilisi ospitino nelle proprie istituzioni museali questa magnifica mostra di mosaici provenienti dai Musei Capitolini. Il nostro obiettivo e’ valorizzare e promuovere l’immenso patrimonio culturale di Roma in tutto il mondo”.
I 21 mosaici oggetto dell’esposizione, tutti rinvenuti a Roma, coprono un ampio arco cronologico, che va dal II secolo a.C. fino al IV secolo d.C. e sono in grado, pertanto, di attestare in modo puntuale l’evoluzione tecnica delle botteghe artigiane, le straordinarie capacita’ creative ed esecutive dei lavoranti e, allo stesso tempo, il mutare delle mode e del gusto dei committenti dall’epoca repubblicana sino alla tarda eta’ imperiale. I mosaici, infatti, erano prodotti di artigianato artistico di vastissima diffusione, destinati ad abbellire i pavimenti e le pareti delle abitazioni dei cittadini piu’ abbienti e del ceto medio, cosi’ come a decorare edifici pubblici e monumenti funerari, e per questo motivo si prestano a documentare, a volte in modo sorprendente, i costumi e la societa’ dell’antica Roma. Mosaici che, con decori raffinati e ricchezza di sfumature, rimandano ad un mondo ‘globalizzato’, in cui si riproponevano gli stessi modelli a migliaia di chilometri di distanza.