Armenia in bicicletta Maroso e il tour benefico (Giornale di Vicenza 24.10.19)
Un viaggio in Armenia per conoscere la storia del suo popolo e visitarne le bellezze ma senza dimenticare la solidarietà. Undici persone, appartenenti all’associazione Ponti di Pace di Bassano, hanno trascorso la seconda metà di agosto nello Stato del Medio Oriente. Della comitiva faceva parte anche il sindaco di Cassola, Aldo Maroso. Il gruppo, in Armenia, si è spostato in bicicletta, percorrendo un totale di 600 chilometri, su 1200 totali, in 8 giorni di pedalate. «Scopo del viaggio era non tanto, o non solo, visitare alcuni tra i siti archeologici più celebri dell’Armenia – riferisce Silvano Mocellin, uno dei referenti dell’associazione – ma andare di persona a vedere il villaggio dove ricostruiremo un ambulatorio medico, finanziandone il funzionamento». Il villaggio si trova nel nord-ovest dell’Armenia e l’ambulatorio sarà in appoggio all’ospedale “Redemptoris Mater” di Ashotsk, paese distrutto dal terremoto del 1988, che fece migliaia di vittime. Qui Papa Giovanni Paolo II vi volle costruire un ospedale, che fece gestire dai padri Camilliani, e una rete di ambulatori medici sparsi lì intorno, in un altopiano a 2000 metri. Padre Mario Cuccarollo è il direttore amministrativo. Il costo del progetto si aggira sui 20mila euro, che l’associazione vorrebbe finanziare integralmente. «Abbiamo approfittato del viaggio per recarci anche a Tbilisi le ultime due notti – racconta Mocellin – dove qualche anno fa avevamo finanziato, in un centro della Caritas, un campetto da calcio tuttora ben conservato e utilizzatissimo dai ragazzi della capitale georgiana». L’associazione Ponti di Pace è nata nel 1989 in occasione della storica spedizione ciclistica Bassano-Venezia -Mosca. È formata da un gruppo di amici con idee, professioni e interessi diversi, ma con la passione comune della bicicletta. Bicicletta intesa come mezzo di trasporto per viaggiare, incontrare persone e scoprire luoghi nuovi. Fu però la spedizione Bassano-Venezia-Pechino del 2001 a imprimere una nuova svolta all’impegno dell’associazione. All’epoca i partecipanti, in visita al villaggio di Surami, rimasero molto colpiti dalla povertà e dall’accoglienza dei bambini di strada.