Armenia: hai 30 anni? Troppi per aver diritto ad un lavoro (Osservatorio Balcani E Caucaso 19.07.19)
In Armenia la discriminazione sul lavoro basata sull’età è un problema serio, come dimostrano le testimonianze di Karine, Karen e Anna. Una proposta di legge che cambierebbe la situazione è però in fase di discussione in parlamento
Nella Repubblica di Armenia si sta discutendo la proposta per cui i datori di lavoro non avranno più il diritto di specificare restrizioni di età nelle offerte di lavoro, in quanto verrà proibito per legge.
A giugno, un progetto di legge è stato discusso e adottato in prima lettura dall’Assemblea Nazionale che, se adottato in via definitiva, modificherà il Codice del lavoro dell’Armenia, prevedendo che l’età dell’impiegato non può essere un limite legale o una ragione per non firmare un contratto di lavoro eccetto che per specifici casi regolati per legge.
Karine
Karine, 40 anni, ha lavorato per 5 anni come addetta alle pulizie in un salone di bellezza a Yerevan. Dice di avere dovuto fare quel lavoro in quanto non aveva altre alternative.
“Sarei dovuta diventare sociologa, ma ho abbandonato gli studi. Ero al mio secondo anno in università quando ho incontrato il mio futuro marito, mi sono innamorata, sposata, sono rimasta incinta subito e ho dovuto sospendere gli studi. Poi non sono più tornata all’università, anche se ho sempre pensato che l’avrei finita più avanti”, racconta Karine.
All’età di 25 anni Karine era già madre di tre figli. All’inizio le piaceva stare a casa con i figli, vivevano grazie al salario del marito ma quest’ultimo ha poi avuto problemi alla schiena e non ha più potuto fare lavori pesanti. Karine ha allora iniziato a cercare un lavoro.
“Avevo solo 35 anni quando ho cominciato a cercare un lavoro. Pensavo, per esempio, che avrei trovato un lavoro come commessa, ma dovunque mi candidassi, ricevevo rifiuti: dicevano che ero troppo vecchia. Roba da non credere. guardano in faccia una donna di 35 anni e le dicono che è vecchia, che non è adatta al lavoro. Mi sono candidata in più di 12 posti e ho sentito le stesse risposte. Alla fine sono dovuta andare a fare la donna della pulizie. Insomma, avevamo bisogno di soldi”, dice la donna.
Karen
Karen è originario di Gyumri, ma vive a Yerevan. Ha 38 anni ed è un economista di professione. Ha lavorato in un’azienda privata per circa 5 anni. Sono già passati due anni da quando ha perso il lavoro e da allora non è riuscito a trovare un’occupazione nel suo campo. Oggi lavora come tassista.
“Quando l’azienda in cui lavoravo ha chiuso, ero più che sicuro che avrei trovato un lavoro in un’altra azienda molto velocemente, ma non è successo. Ovunque mi candidassi, dicevano che rispettavano le mie competenze e la mia esperienza, ma che avevano bisogno di una squadra più giovane”, ricorda Karen.
Karen non ha trascorso molto tempo alla ricerca di un lavoro da dipendente. Racconta di aver compreso la realtà dei fatti molto velocemente ed ha allora deciso di iniziare il lavoro di tassista. “Non potevo perdere tempo, ho due bambini, dovevo nutrire la mia famiglia. Ho registrato la mia macchina come taxi e ho cominciato a lavorare. Non mi lamento ora, viviamo normalmente. È solo un peccato non lavorare nel mio campo”, racconta Karen.
Anna
Anna, 35 anni, risiede a Vanadzor, Armenia settentrionale. È da diversi anni che cerca un lavoro. È laureata in storia. “Dopo essermi laureata non riuscivo a trovare un lavoro in nessun scuola. Ho provato a candidarmi per la posizione vacante di insegnante di storia in parecchi posti, ma non sono stata presa da nessuna parte. Sono stata rifiutata per varie ragioni. Di fatto sino ad alcuni anni fa era impossibile ottenere un lavoro in Armenia senza nessuna “conoscenza”, e io non avevo questa “conoscenza”, dice Anna.
Un anno fa ha avuto luogo in Armenia una rivoluzione non-violenta, denominata la rivoluzione di velluto, che ha implicato grandi cambiamenti nella classe dirigente. Da quel giorno, Anna era convinta che sarebbe finalmente riuscita a trovare il lavoro desiderato perché le cose erano cambiate.
“Ho partecipato a un concorso di lavoro e non l’ho ottenuto; come storica avevo bisogno di un po’ di preparazione in più, dovevo rinfrescare la memoria. Ero così stanca che ho deciso di abbandonare il sogno di diventare un’insegnante di storia e ho cercato un altro lavoro. Si è rivelato impossibile”, dice Anna.
Anna ha seguito vari annunci di impiego ma è ancora disoccupata. “Non ricordo nemmeno dove mi sono candidata. Le mie richieste di lavoro, da commessa a maestra di asilo, sono state rifiutate. In tutti i posti insistevano sul fatto che sono troppo vecchia”.
Ogni tipo di discriminazione dovrebbe essere proibita in Armenia
Nel 1995, l’Armenia ha ratificato la Convenzione di Ginevra adottata nel 1958 dall’Organizzazione Mondiale del Lavoro, che proibisce la discriminazione di assunzione basata sull’età. Anche la Costituzione della Repubblica di Armenia vieta la discriminazione. Secondo l’articolo 29 della Costituzione, la discriminazione basata su genere, razza, colore della pelle, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione, visione del mondo, visione politica, essere parte di una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età o altre circostanze personali o sociali, è proibita. Quest’anno a giugno l’argomento è stato anche trattato dell’Assemblea Nazionale; poi il progetto di legge summenzionato è stato adottato in prima lettura.
L’autore del progetto di legge è il Deputato Tigran Urikhanyan del partito Armenia Prospera. Il giorno della discussione Heriknaz Tigranyan, vice-presidente della Commissione permanente sulla sanità e gli affari sociali dell’Assemblea Nazionale, nel suo intervento ha sottolineato che il governo ha dato una valutazione negativa sul progetto di legge, ma durante la discussione in sede di commissione a Tigran Urikhanyan è stato suggerito di aggiornare la bozza di legge e definire la descrizione di discriminazione sulla base di quanto già contenuto nella Costituzione.
“La proibizione della discriminazione basata solo sull’età non è stata considerata sufficiente, vi è il bisogno di una formulazione più esauriente, per questo abbiamo aggiunto altre specifiche”, ha dichiarato Tigranyan, sottolineando che al primo firmatario del progetto di legge verrà proposto di sottoporlo a revisione durante il periodo tra la prima e la seconda lettura del documento, inserendo che negli annunci di lavoro il datore di lavoro non potrà indicare quelle qualità che non sono condizionate dalle qualifiche professionali dell’impiegato o che non hanno a che fare con la sua preparazione, ad eccezione dei casi dove quelle restrizioni emergono dalla natura specifica del lavoro.
Al momento, la versione aggiornata della progetto di legge si trova sul sito dell’Assemblea Nazionale in stato di seconda lettura.