Ararat e la Valle del Vino (Firenze Spettacolo 16.03.22)

Il ristorante di cucina armena e georgiana in Borgo La Croce possiede una cantina tutta da scoprire che, nella culla del vino rosso, ha il coraggio di portare anche nei calici la propria identità.

Una tradizione millenaria: le prime testimonianze sul vino in Armenia risalgono a oltre 6.000 anni fa. Sembra che sia proprio questo il luogo dove nasce la produzione di vino su larga scala, quindi prima che in Francia e in Italia, ai piedi del monte sacro Ararat nella Ararat Valley. Peraltro in Armenia negli ultimi anni c’è stata una rinascita, una volontà di far rivivere i vigneti e nutrire la terra con vigne che proprio qui per la prima volta, sono state coltivate e messe a frutto. Per questo motivo sono stati chiamati dalle varie aziende produttrici importanti winemaker francesi e italiani.

Tra questi il rinomato Michel Rolland che segue l’azienda Karas, in carta al ristorante con diverse referenze. Il Grand Karas realizzato con un blend di Syrah, Montepulciano e Ancellotta, un omaggio a questa terra, alla sua storia e cultura, realizzato selezionando il meglio da ogni vitigno e invecchiato in botti di quercia. Poi la Riserva realizzata con Syrah, Petit Verdot, Montepulciano e Cabernet Franc, un super blend che sprigiona tutta la complessità dell’antico territorio del nordovest dell’Armenia, un sapore persistente e complesso che ricorda a molti il nostro Brunello. Quindi il Blend Armeno con uve autoctone, Areni e Khndoghni, che hanno prosperato nella regione per millenni. Un vino audace, fresco e fruttato, vero omaggio a questa terra natale della viticoltura.

Poi una serie più fresca e giovane, sempre di Karas: un bianco e un rosso, A Tale of 2 Mountains. Il rosso è un mix di Areni, vitigno armeno, e Malbec, molto aromatico e dal corpo bilanciato. Il bianco è realizzato da Kangun, vitigno armeno e Chenin Blanc, anche questo aromatico con buone punte di acidità. Da provare anche i vini semi dolci al melograno.
Tutti vini che vanno a nozze con la cucina di Ararat: piatti a base di formaggi, carne e verdura. Abbinamenti che ci permettono di entrare nella gloriosa e ancestrale cultura enogastronomica armena a piene mani. (Niccolò Tozzi)
ARARAT
Borgo la Croce 32r – 375 5721739 – aperto pranzo e cena, chiuso lun – www.araratrestaurant.it

Ararat, il monte del… sapore – RECENSIONE (novembre 2022)

Un locale giovane che prende il nome dal monte sacro Ararat. A pochi passi da Piazza Beccaria e Piazza Ghiberti piatti tipici della cucina armena e georgiana

L’ambiente è accogliente, dominato dal verde oliva. I tavoli in legno chiaro fanno da contrasto e la cucina a vista trasmette trasparenza e serenità. La sala principale a nostro avviso però si scopre al piano superiore. Un quadrato con una fessura in mezzo dove un lampadario moderno cala fino al piano di sotto e sulle pareti i due alfabeti in oro arredano in modo originale. Il bel soffitto con travi a vista scalda l’atmosfera.

La cucina presenta specialità di terra, spiedini di carne tra manzo, maiale e pollo ciascuno arricchito e insaporito da una speciale marinatura che, ci assicurano, si trova solamente qui. Come primo da provare la specialità georgiana: i kinkali, simili a ravioli o meglio saccottini di pasta ripieni di carne di manzo e maiale speziati. Tra i piatti più scenografici e gustosi l’agiaruli, una specie di pizza concava colma di formaggio con al centro un rosso d’uovo, vera tipicità georgiana.

Tra i secondi prevalenza di piatti armeni coma la Lula, spiedino tipico. Altra specialità dalle origini antichissime è la Tolma: involtini di carne speziata in foglie di vite. A differenza di altre cucine estere quelle armena e georgiana, seppur essendo speziate, non esagerano in quantità e lasciano che gli ingredienti principali non vengano sovrastati.

Curiosa la carta dei vini che offre referenze solamente georgiane e armene. Da sapere però che la zona del Caucaso è una delle più antiche dove sono rinvenuti resti e testimonianze della coltivazione di vigne e della fermentazione in anfora. Oggi molte cantine di questo territorio stanno rilanciando il loro vino aiutati dai colleghi italiani e francesi. Un motivo in più per provare i loro abbinamenti.

Un ristorante dove la cucina caucasica si gusta in un contesto elegante e moderno. Una gita sull’Ararat: il monte del sapore!

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