ANTONIA ARSLAN: RIFLESSIONI SUL GENOCIDIO ARMENO (Gagarin magazine 22.04.21)
La scrittrice e saggista italiana di origine armena Antonia Arslan sarà ospite a Ferrara, per una riflessione a più voci sul genocidio armeno. Nel giorno che ricorda il massacro degli armeni, il 24 aprile, la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara intende porre l’attenzione su questa pagina di storia. Le deportazioni e le eliminazioni degli armeni furono perpetrate dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916, e causarono circa 1,5 milioni di morti. Nella stima degli storici, perirono i due terzi degli armeni dell’Impero ottomano.
Laureata in archeologia, Antonia Arslan è stata per molti anni professoressa di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova.
Nel 2004 ha pubblicato il bestseller La masseria delle allodole, che ha vinto numerosissimi premi letterari (dal Berto Opera Prima al Fenice-Europa, dal Pen Club allo Stresa al Campiello), è stato tradotto in ventitré lingue e portato sullo schermo nel 2007 dai fratelli Taviani.
E’ con l’opera del poeta armeno Daniel Varujan, del quale ha pubblicato le raccolte II canto del pane e Mari di grano, che Arslan rivela la sua profonda identità armena, dandole voce e sostanza.
Dopo aver tradotto e curato un libretto divulgativo sul genocidio (Metz Yeghèrn. Breve storia del genocidio degli armeni, di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni), ha seguito e curato l’edizione italiana di moltissimi libri sull’Armenia, la sua cultura, la tragedia del genocidio vista attraverso le voci dei superstiti.
Anche la sua produzione di romanzi ha avuto seguito e successo: dopo La masseria delle allodole, esce nel 2009 La strada di Smirne. Nel 2010, dopo una drammatica esperienza di malattia e di coma, scrive Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio. Negli anni successivi, pubblica I racconti del Cortile dei girasoli parlanti e del Calendario dell’Avvento. Il libro di Mush, sulla strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, esce nel 2012; Il rumore delle perle di legno, terzo libro della saga armena, nel 2015; Lettera a una ragazza in Turchia nel 2016; e infine La bellezza sia con te nel 2018.
Insieme ad Antonia Arslan, sul palco del Teatro ‘Claudio Abbado’, anche Moni Ovadia, direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara che ha fortemente voluto questo appuntamento, Vittorio Robiati Bendaud, saggista e coordinatore del Tribunale rabbinico del Centro Nord Italia. Con loro anche Claudio Fanton, suonatore di duduk, antico strumento musicale tradizionale armeno.
L’incontro sarà disponibile sabato 24 aprile sul canale Youtube del Teatro Comunale di Ferrara.