Anche la Diocesi di Albano in visita in Armenia rappresentata da don Paone (Ilcaffetv 20.09.19)
Anche la Diocesi di Albano è rappresentata dal pellegrinaggio che la Federazione Italiana Settimanali Cattolici ha organizzato in Armenia. Presente con don Alessandro Paone, responsabile dell’Ufficio Comunicazione Diocesano e nuovo parroco ad Ardea, nelle due parrocchie dei quartieri Pian di Frasso e Castagnetta, dopo tanti anni di servizio a Pavona nella chiesa di Sant’Eugenio I° Papa. “A circa 50 km da Yerevan, capitale dell’Armenia, sorge una piccola città di nome Artashat, dice don Alessandro, dove la chiesa cattolica armena ha aperto un centro diurno in cui 42 bambini, seguiti da operatori e volontari, giocano, studiano e crescono e soprattutto possono sorridere. La struttura dal nome Piccolo Principe è una delle opere finanziata con i fondi dell’8xmille: una firma che diventa speranza e sopravvivenza per molti. Qui abbiamo incontrato bambini dai 7 ai 17 anni. Questa per loro non è una semplice struttura, è una vera e propria casa. Sono bambini e ragazzi senza padre o madre, con genitori che non lavorano o con situazioni particolari. Sono figli che senza qualcuno che li accoglie vivrebbero in mezzo alla strada. Il vescovo del posto Mnassian ci ha detto : “Quei soldi dell’otto per mille, danno una speranza di vita a coloro che più ne hanno bisogno. Per voi è una cifra esigua, per noi una vita”. Poco distante dai bambini c’è la Caritas che si occupa anche dei più anziani. “Qui la pensione sociale è di circa 26euro mensili. Riprende don Alessandro, Con un altro progetto sono arrivati altri fondi dall’italia sempre attraverso l’8xmille. A 60 anziani viene portato un pacco di viveri di prima necessità due volte al mese e negli inverni dove le temperature arrivano a -20°C viene portata della legna per scaldare le fatiscenti baracche con tetto in eternit. A nord del paese, nella periferia di Gyumri, è stato realizzato un ospedale prefabbricato. La zona si raggiunge attraverso una strada di montagna che sembra una mulattiera. Un’ora e mezza di viaggio in auto. Entrando nella struttura si incontrano volti sorridenti. Qui tutto sembra nuovo anche se da quasi 30 anni questi pannelli resistono al freddo che sfiora i -40°C. Anche questa di opera è stata realizzata dalla Chiesa cattolica Armena e va avanti grazie a donazioni di privati, dei padri camilliani che gestiscono la struttura, ai fondi dell’8xmille e ad una parte di fatturato”. In queste terre come ha sottolineato la comitiva italiana ed europea che la sta visitando, la popolazione è molto povera, per questo è stato scelto di non far pagare nulla o quasi a chi arriva per una visita medica. Oltre all’ospedale, sempre attraverso lo stesso progetto, sono stati realizzati 21 ambulatori sparsi nei piccoli paesi limitrofi. “Andare in Armenia non è scoprire la grande povertà di un paese schiacciato dalle nazioni confinanti, andare in Armenia è scoprire che è possibile donare speranza” conclude il sacerdote dei Castelli Romani.