Ambasciatrice armena: “L’amicizia fra i nostri Paesi è fondamentale” (Assadakah 01.09.20)
Letizia Leonardi – Il 6 luglio scorso S.Е. Tsovinar Hambardzumyan, Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia in Italia, è stata ricevuta ufficialmente dal Presidente Sergio Mattarella che ha assicurato il proprio sostegno e ha espresso l’auspicio per un ulteriore rafforzamento delle relazioni italo-armene. Durante il colloquio l’Ambasciatrice Hambardzumyan ha illustrato al Capo di Stato italiano anche i più recenti sviluppi della politica interna in Armenia e le misure adottate dal governo armeno per il rafforzamento della democrazia e delle istituzioni democratiche convenendo, entrambi, sulla necessità di dare un nuovo impulso alle relazioni politiche ed economiche tra i due Stati.
Tsovinar Hambardzumyan, nata a Yerevan, ha un curriculum di tutto rispetto. Ha studiato presso il Dipartimento di Lingue e letterature orientali della Facoltà di Studi orientali dell’Università Statale di Yerevan e presso la School of Political Studies del Consiglio d’Europa. Nel 2008, ha studiato Sicurezza al Rome Defense College della NATO. Oltre ad aver insegnato lingue e letterature orientali, al Nersisyan College di Etchmiadzin, in Armenia, ha ricoperto il ruolo di esperta nel dipartimento di analisi dell’Ufficio del Presidente della Repubblica di Armenia. Nel 1998 è stata uno dei principali specialisti del servizio di analisi dell’Ufficio di Presidenza e poi, Capo Specialista dell’Ufficio del Portavoce del Presidente della Repubblica d’Armenia. Dal 2002 al 2018 è stata il Consigliere e Capo del Dipartimento per le relazioni estere dell’Ufficio del Presidente della Repubblica d’Armenia e, dal 2008, ha preso parte, come osservatrice internazionale, alle missioni OSCE/ODIHR, studiando e valutando i processi elettorali in diversi Paesi. Nel 2018 è stata nominata dall’attuale Primo Ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, Capo dell’Ufficio Relazioni con l’Estero con il grado di Consigliere di Stato di 2ª classe. Infine, il 1 giugno di quest’anno, con decreto del Presidente della Repubblica d’Armenia Armen Sarkissian, Tsovinar Hambardzumyan è stata nominata Ambasciatrice Straordinaria e Plenipotenziaria della Repubblica d’Armenia presso la Repubblica italiana. Abbiamo approfittato della sua disponibilità per rivolgerle alcune domande.
Si è trovata a svolgere il suo ruolo di Ambasciatrice in un momento di grande difficoltà per la nazione armena, tra l’emergenza Covid-19 e le minacce da parte degli azeri. Cosa può dirci dell’attività che sta portando avanti?
“Sono passati meno di due mesi da quando ho assunto questo importante incarico di rappresentante dell’Armenia in Italia come Ambasciatrice. Ho iniziato il mio mandato in un periodo molto particolare, in piena pandemia da Covid-19, sia in Armenia che in Italia. Vorrei cogliere questa occasione per ringraziare, ancora una volta, le autorità italiane per l’invio in Armenia del team degli operatori sanitari della Protezione civile italiana che ringrazio perché, nonstante la stanchezza fisica e mentale dovuta alla situazione di duro lavoro vissuta nei mesi passati, si sono recati in Armenia per supportare i colleghi armeni nella lotta all’emergenza Coronavirus. E purtroppo, alla sfida contro il del virus si è aggiunta anche l’escalation al confine provocata dall’Azerbaijan, in piena violazione dell’appello del Segretario Generale dell’ONU per un cessate il fuoco globale durante la pandemia da coronavirus”.
Quale potrebbe essere il ruolo delle diplomazie e il suo in particolare?
“Come ho detto prima, ho assunto il mio mandato in un periodo molto difficile. Ma operare in condizioni straordinarie fa parte del nostro lavoro, del lavoro di ogni diplomatico. È mia intenzione adoperarmi quotidianamente a favore dell’ulteriore sviluppo dei rapporti armeno-italiani che si fondano sulle strette relazioni tra i nostri Paesi e impegnarmi pienamente per rafforzare, ancora di più il rapporto d’amicizia tra i nostri due popoli le cui fondamenta furono gettate secoli fa. Il ruolo della diplomazia nella risoluzione del conflitto del Nagorno Karabakh è imprescindibile, poiché non esiste una soluzione militare al conflitto”.
E lei che può dire dell’atteggiamento dell’Italia? Cosa potrebbe fare l’Italia per stare a fianco all’Armenia?
“Apprezzo molto l’approccio prudente ed equilibrato dell’Italia nei giorni dell’escalation sul confine armeno-azerbaijano nella regione di Tavush. Per quanto riguarda il conflitto del Nagorno Karabakh in generale, la nostra aspettativa è che l’Italia continui a mostrare un approccio equilibrato e imparziale e a sostenere il processo negoziale nell’ambito della Co-presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE, unica via negoziale avente il mandato della comunità internazionale”.
Cosa sta facendo e a chi si sta rivolgendo per contrastare le menzogne azere e far conoscere la verità sui recenti attacchi?
“Non credo sia possibile manipolare la società italiana con menzogne e falsificazioni: non dimentichiamoci che abbiamo a che fare con un popolo che rappresenta una delle più antiche civiltà del mondo, a cui è impossibile propinare la storia rappresentata attraverso l’immaginazione di qualcuno. È pertanto molto importante che gli italiani abbiano la possibilità di accedere, tramite la stampa italiana e le analisi giornalistiche, a informazioni imparziali e argomentate su ciò che sta accadendo nella nostra regione”.