Al via in Armenia Forum Globale contro il crimine di genocidio (Ansa 12.12.24)
YEREVAN – “Il rischio di genocidi al mondo è sempre più presente, ed è urgente trovare modi più rapidi di intervenire per prevenirli, e l’unica vera garanzia in questo riguardo è il rispetto del diritto internazionale.
Ma è altresì chiaro che per rendere questa garanzia effettiva serve cooperazione internazionale sul piano politico”.
Lo ha detto il ministro degli esteri armeno, Ararat Mirzoyan, durante il suo discorso introduttivo al quinto Forum Globale contro il crimine di genocidio, in corso a Yerevan, in Armenia. L’Armenia è promotore del Forum Globale contro il crimine di genocidio dal 2015 e ha organizzato in passato 4 edizioni nel 2015, 2016, 2018 e 2022. Presenti a Yerevan diverse personalità di spicco tra cui l’ex presidente lettone Egils Levits, l’inviata speciale Onu Francesca Albanese, il presidente della repubblica d’Armenia Vahagn Khachaturyan, il direttore del Istituto Wiesenthal di Vienna per gli studi sull’Olocausto Jochen Böhler, ed il primo procuratore capo della Corte penale internazionale Luis Moreno Ocampo. “La corte penale internazionale e i tribunali speciali hanno un ruolo chiave nella prevenzione e nella persecuzione dei genocidi”, ha spiegato Levits. “L’invasione russa in Ucraina, ad esempio, porta segni di volontà di genocidio, come le uccisioni, i trasferimenti forzati di bambini, e la volontà di cancellare fisicamente un identità. Ci sono tutte le indicazioni della necessità di un tribunale speciale a riguardo. Preoccupazioni simili desta il comportamento delle truppe israeliane a Gaza”, ha aggiunto l’ex presidente lettone. “L’importanza di riconoscere un genocidio è legata alla possibilità di poter curare le ferite lasciate, un genocidio non riconosciuto è un ferita aperta che viene passata alle future generazioni”, ha concluso Levits nel suo discorso di apertura.
“Il diritto umanitario internazionale è stato massacrato e distrutto a Gaza ed è una delle prime vittime di questo massacro. Israele ha trasformato Gaza in uno spazio senza civili in cui tutti si ha licenza di uccidere chiunque, e ora vediamo questo sistema riprodursi anche in altre parti della regione. Questo oltre ad essere un crisi umanitaria è una crisi del diritto internazionale”. Lo ha affermato Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, parlando al Forum Globale contro il crimine di genocidio in corso a Yerevan, in Armenia. “Gaza oggi con oltre 40.000 persone uccise e 17.000 mila bambini uccisi è distrutta ed eliminata dalla storia, Gaza non esiste più come la conoscevamo”, ha concluso Albanese.