Accadde oggi, 13 settembre 1922 l’incendio e l’immane eccidio di Smirne da parte dei Turchi (Dilucca.it 13.09.16)
Una strage di cristiani, ebrei, Greci, armeni che la storia ricorda poco o niente. Fu operato dall’esercito turco, sconfitto nella Prima Guerra Mondiale e che sfogò la sua rabbia con la “pulizia etnica” e religiosa su una città di tradizioni cosmoplite. Un calcolo preciso non è mai stato fatto, ma si parla di almeno 30-40.000 vittime e di centinaia di migliaia di persone evacuate verso la Grecia!
di Daniele Vanni
Smirne in greco, è il nome della mirra, quella portata dai Magi a Gesù Bambino e che cresce nei dintorni della città che si affaccia sull’Egeo e che si vanta di aver dato i natali ad Omero.
Certo fu fondata nello stesso periodo di Troia. Fu poi conquistata dagli Ittiti e quindi cadde sotto la dominazione dell’importante città, capoluogo della Caria, che fu Mileto: con essa fondò molte colonie nel Mediterraneo. Poi fu Persiana, e di nuovo greca sotto Alessandro e ricostruita dai Romani dopo un terribile terremoto. Bizantina fino al primo secolo dopo il Mille, fu turca e ceduta due secoli dopo ai Genovesi e per altri due secoli in mano agli Ospitalieri, che dovette lasciarla agli Ottomani.
Sotto il dominio ottomano, la città divenne un importante scalo commerciale, snodo fra le piste carovaniere dell’Asia e le rotte mediterranee. La sua popolazione era un modello tipico della società ottomana, multi-etnica, multi-confessionale e poliglotta.
Solo metà della popolazione era musulmana.
Il trattato di Sèvres (1920), conseguente la sconfitta ottomana nella prima guerra mondiale, aveva assegnato l’amministrazione di Smirne alla Grecia.
Ma la guerra tra Grecia e la Turchia di Ataturk, il padre della patria, ancora esposto con ritratti in tutti i locali commerciali e non, di Istanbul, andò avanti fino al 1922, con la sconfitta della Grecia, abbondonata e raggirata dalla potenze vincitrici del conflitto, forse per la benevolenza della monarchia ellenica verso la Germania. Ma anche per loro tornaconti particolari: ad es. l’Italia aveva perso a favore dei Greci proprio il protettorato su Smirne!
Comunque questa guerra (si vede che le nazioni non erano sazie di sangue!) vide veri e propri genocidi: dei Greci verso i Turchi, di questi verso gli Armeni e poi verso gli stessi Greci!
In questo disastro umano, s’inquadra l’occupazione per la seconda volta di Smirne dell’esercito turco repubblicano comandato da Mustafà Kemal (1922): quattro giorni dopo, il 13 settembre 1922, la città è incendiata e devastata da un catastrofico incendio, che distrusse gran parte della città vecchia. Durante l’incendio, tra devastazioni e saccheggi, le popolazioni cristiane, principalmente quelle greca e armena, o meglio: coloro che si salvarono dal massacro, si imbarcavano sulle navi dell’Intesa alla fonda nel porto, trovando poi rifugio in Grecia.
La città, multietnica e cosmopolita, prima dell’incendio contava 370.000 abitanti di varie culture.
La popolazione numericamente prevalente era quella greca con 165.000 unità, seguita da quella turca (80.000). Altre comunità consistenti erano quella ebraica (55.000 persone) e armena (40.000).
Numerosi Armeni e Greci della città furono massacrati dall’esercito turco.
Il metropolita ortodosso Crisostomo di Smirne (al secolo Chrysostomos Kalafatis, guarda caso il santo che si celebra proprio in questa data del 13 Settembre!), che rifiutò di fuggire con le truppe greche, venne linciato sulla pubblica piazza. Le sue orecchie, il suo naso e le sue mani furono tagliate mentre veniva sgozzato con un coltello.
L’incendio distrusse gli antichi quartieri greco e armeno, insieme a quello “franco” (il quartiere degli europei, italiani compresi) di Smirne.
Le vittime tra i cristiani, morti tra le fiamme, massacrati o annegati buttandosi in mare, ammontarono a 30.000!
Dalla catastrofe riuscirono a fuggire 250.000 cristiani, sia smirnioti che altri greci arrivati in città da altre zone per fuggire dal fronte della guerra, insieme ad armeni ed altri.
In seguito alla devastazione le popolazioni cristiane abbandonarono la città e la maggior parte di esse si rifugiò in Grecia.
Smirne non fu mai più la stessa!