A Roma, sino al 21 marzo, il Festival del Film Francofono: presente anche l’Armenia, con un film sulla guerra del Nagorno – Karabakh (Vivere Roma 18.03.21)
La rassegna presenta15 film, per far viaggiare gli spettatori nel cuore della diversità delle culture francofone. Sono 15 lungometraggi, provenienti da altrettanti Paesi membri della Francofonia: Albania, Armenia, Belgio, Bulgaria, Burkina Faso, Canada-Québec, Francia, Libano, Lussemburgo, Marocco, Romania, Senegal, Svizzera, Tunisia.
Anche quest’anno, ricorda l’ Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio, l’Armenia è presente al Festival. “Yeva” è il titolo del film inedito armeno della regista Anahit Abad (2018, durata 1:34’, drammatico): che sarà proiettato oggi, 18 marzo. La pellicola era stata già selezionata dall’Armenia per il Premio Oscar 2018, nella categoria Best International Feature Film.
Trama: Sospettata dell’omicidio di suo marito, Yeva fugge con la figlia Nareh in un villaggio dove ha lavorato come medico durante la guerra del Nagorno-Karabakh tra l’Azerbaigian e l’Armenia, sperando di non essere riconosciuta. I ricordi della guerra, però (che, iniziata dai primissimi anni ’90, col crollo dell’ URSS e l’indipendenza dei 2 Paesi, si sta riaccendendo periodicamente dal 2016, N.d.R.), e il suo passato tornano senza offrire vie di scampo.
Tutti i film (tranne “Atlantique” e “Siberia nella ossa”), in versione originale sottotitolati in italiano, sono gratuiti previa la registrazione alla piattaforma FestivalScope (https://www.festivalscope.com/it/page/francofilm/). La versione online del festival permette gli orari flessibili di visione, dalle ore 18.00 alle ore 24.00 del giorno indicato (per il film “Yeva”, l’accesso alla sala virtuale è il 18 marzo, dalle 18 e non oltre le 22.30, dato che ha la durata di 1 ora 34 min.). La sala virtuale ha una capienza limitata. Al termine di ogni proiezione – ricorda ancora la Comunità Armena di Roma e Lazio – il pubblico non dimentichi di votare per eleggere il film vincitore del Premio del Pubblico.