A proposito di “Giovani Turchi” (Torinoggi.it 26.03.17)
Pubblichiamo la lettera ricevuta dal consiglio della comunità armena
Ci sia consentita una doverosa precisazione all’articolo pubblicato su Torino Oggi dal titolo “Pd al voto per il congresso nazionale” nel quale viene ancora una volta utilizzato il termine “Giovani Turchi”.
Non abbiamo alcuna intenzione di entrare nelle dinamiche interne del Partito Democratico, ma in passato abbiamo inutilmente cercato di far capire che i Giovani Turchi sono stati un movimento che ha pianificato e messo in pratica il genocidio armeno.
L’uso di tale nome (a dire il vero utilizzato anche negli anni Cinquanta per un breve periodo per etichettare un gruppo di politici sardi capeggiati da Cossiga) provoca negli armeni italiani e in tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza storica un sentimento di repulsione e di rabbia. È come se un partito politico decidesse di chiamare (o accettare che venga chiamata) una propria corrente interna con il nome di Hitler Jugen.
Nel 1915 un milione e mezzo di armeni vennero massacrati in quello che è comunemente riconosciuto come il primo genocidio del Novecento; i sopravvissuti dovettero abbandonare la propria terra natale e tutti i beni. Oggi, il “Sultano” Erdogan e la Turchia continuano a perseguire una politica negazionista.
E’ davvero penoso continuare a leggere o ascoltare in Italia il termine “Giovani Turchi”; specie con l’approssimarsi della ricorrenza del genocidio (24 aprile).
Saremmo grati se si potesse pubblicare questa precisazione a beneficio dei lettori che ancora non conoscono quella tragica pagina di storia, con l’augurio che i media e i politici interessati abbandonino definitivamente l’uso di tale nefasto nome.