Quello che successe agli armeni si sta ripetendo oggi con gli yazidi (Gariwo.it 15.03.18)
Riportiamo di seguito il discorso di Farida Abbas alla cerimonia del 14 marzo al Giardino dei Giusti di Milano, durante la quale è stato onorato Hammo Shero, capo del Sindjar che ha salvato gli armeni nel 1915.
Buongiorno a tutti,
Il mio nome è Farida Abbas, sono Yazida e faccio parte di Yazda, un’organizzazione umanitaria il cui scopo è quello di difendere i diritti degli Yazidi e di altre minoranze oppresse. Sono onorata di partecipare oggi con voi a questa importante cerimonia in onore di quattro figure esemplari. Voglio anche ringraziare l’Associazione che ha organizzato tutto questo.
Una delle targhe che verrà scoperta oggi è per Hammo Shero, il capo yazida che guidò l’operazione volta a proteggere gli Armeni e i Cristiani con 10.000 altri Yazidi sul monte Sindjār dall’attacco dell’esercito ottomano. Inoltre, gli Yazidi in Armenia si schierarono con gli armeni nella lotta contro gli Ottomani.
Quello che successe allora agli Armeni si sta ripetendo oggi con gli yazidi in Iraq. L’intera nostra comunità del Sindjār è stata perseguitata dallo Stato Islamico nel 2014. Gli yazidi sono stati uccisi, resi profughi, rapiti, e i loro averi saccheggiati; donne e bambine sono state rese schiave, ai ragazzi è stato fatto un vero e proprio lavaggio del cervello. Io stessa sono una sopravvissuta.
Il ruolo storico che hanno avuto queste figure esemplari ci spinge a resistere di fronte alle situazioni difficile e schierarci dalla parte della minoranze vulnerabili.
Io sono una di quelle 6500 donne e ragazze Yazide che sono state rapite e vendute come schiave sessuali nei mercati dai membri dell’ISIS. Ho sofferto tutti questi abusi quando mi trovavo in prigionia tra l’Iraq e la Siria. Molte volte ho tentato il suicidio per liberarmi dalle torture e dall’ingiustizia, sempre inutilmente.
Quando riuscii a fuggire decisi che sarei diventata la voce di tutte le persone sopravvissute, schiavizzate e vittime di genocidio, di tutte le minoranze vulnerabili in tutto il mondo, per prevenire il ripetersi su altri di quanto successo alla mia comunità. Oggi ritengo la mia azione di riconoscere e denunciare i crimini dell’Isis, di stare accanto alle donne, ai bambini e alle minoranze oppresse, come un’estensione di ciò che Hammo Shero fece circa 100 anni fa quando decise di supportare la causa armena in Sinjar.
C’è una grande differenza tra cent’anni fa e ora. È bello vedere che gli Armeni e molte altre minoranze vulnerabili nel mondo hanno acquisito almeno alcuni dei loro diritti e hanno un Paese indipendente. Nonostante Hammo Shero abbia difeso gli Armeni, i Cristiani e gli Yazidi un secolo fa, oggi gli Yazidi sono ancora vittime di omicidi di massa e di un atto di pulizia etnica nei loro territori.
Io supplico tutti voi: impegnatevi per aiutare gli Yazidi a uscire da questa situazione. La porta dell’umanità è aperta per ognuno di voi e attraverso di essa potrete contribuire a ottenere giustizia per le vittime, l’assistenza umanitaria, la scolarizzazione degli studenti Yazidi, e qualsiasi altra cosa possa servire a questa comunità, che da quasi 4 anni sta subendo un genocidio.
Vorrei anche lanciare un appello al Parlamento Italiano e al Governo affinché si unisca alle altre nazioni, come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, l’Armenia, la Francia e il Canada, nel riconoscimento del genocidio Yazida, oltre a quello dei crimini perpetrati dall’ISIS nei confronti di tutte le comunità dell’Iraq e della Siria.