La tragedia del popolo armeno tra gli appuntamenti saluzzesi di “Aprile. Un mese di Resistenza” (Targatocn.it 17.04.17)
Tra i relatori ci saranno Monica Ellena, giornalista saluzzese e Agop Manoukian, sociologo di origine armene
Per “Aprile. Un mese di Resistenza”, mercoledì 26 aprile alle ore 21, nel Salone dell’Antico Palazzo Comunale di Saluzzo, Monica Ellena (giornalista) e Agopik Manoukian (sociologo, presidente onorario dell’Unione Armeni d’Italia) terranno una conferenza dal titolo: “Il popolo armeno: la tragedia di ieri, la memoria di oggi”
Nella notte tra 23 e il 24 aprile 1915 centinaia di intellettuali armeni in Costantinopoli vennero arrestati e deportati dando inizio a quello che gli armeni chiamano Medz Yeghern”, “il grande crimine” ovvero lo stermino della popolazione cristiana armena in Turchia.
Per Raphael Lemkin, lo storico americano che ha coniato il termine genocidio, si è trattato del primo episodio in cui uno stato ha pianificato ed eseguito lo sterminio di un intero popolo. La maggior parte degli storici concorda che l’impero Ottomano progettò la deportazione di massa della vasta minoranza armeni – le marce attraverso il deserto, verso la Siria, coinvolsero oltre un milione di persone, a migliaia morirono per sfinimento, fame, sete, malattie e violenze. Gli uomini in età da servizio militare furono concentrati nei battaglioni di lavoro dell’esercito turco, per poi essere uccisi. Gli storici concordano che circa un milione e mezzo di persone morirono, mentre per la Turchia il bilancio fu tra le 300mila e le 500mila vittime.
La Turchia non ha mai accettato la definizione di genocidio – pur riconoscendo che i massacri avvennero, la versione ufficiale è che la repressione fu una conseguenza della collaborazione degli armeni con la Russia zarista durante le prima guera mondiale. Ad oggi ventidue paesi riconoscono ufficialmente il genocidio armeno. Tra questi l’Italia, che vanta un rapporto secolare con la comunità armena – l’isola di San Lazzaro degli armeni di Venezia ospita dal XVIII secolo il monastero dei padri armeni mechitaristi, che nei secoli è stato protetto da Napoleone e ammirato da George Byron.
Monica Ellena, giornalista saluzzese vive a Tbilisi dal 2009 ed è responsabile editoriale della pluri-premiata piattaforma multimediale Chai Khana. In Italia ha scritto per Repubblica e Il Sole 24ore, all’estero ha lavorato per ABC News e Bloomberg News, collaborando tra gli altri per il Financial Times. È stata portavoce dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle nazioni Uniti in Kosovo e in Georgia ha insegnto comunicazione politica alla Caucasus University.
Agop Manoukian, sociologo, è nato a Como nel 1938 da madre italiana e da padre armeno, quest’ultimo scappato ancora bambino con la famiglia dai massacri di Adana del 1909 e arrivato in Italia nel 1925. Ha insegnato Sociologia presso le università di Trento e Milano e ha avuto un ruolo attivo alla vita associativa della comunità degli armeni residenti in Italia. È stato presidente dell’Unione degli armeni d’Italia (ne è tuttora Presidente onorario), e guida il Centro studi e documentazione della cultura armena di Venezia.