L’Azerbaijan recluta mercenari dell’IS per combattere in prima linea nel Nagorno Karabakh (Sondasud.it 05.04.16)
(Redazione) – Tra i soldati azeri che in questi giorni combattono in Nagorno Karabakh ci sarebbe anche un numero imprecisato di miliziani che lo Stato Islamico ha reclutato in Siria e in Iraq. La notizia arriva direttamente dal governo armeno, secondo il quale la loro presenza risulterebbe da una serie di fattori cruciali, come il coinvolgimento diretto di migliaia di azeri nelle file dell’IS e la violenza (definita “stile estremista”) nelle uccisioni. Gli azeri non fanno differenza tra soldati e civili. Anzi, proprio l’estrema brutalità che i militari di Baku utilizzano nei confronti della popolazione civile armena fa pensare a quanto viene commesso quotidianamente dai gruppi jihadisti nei conflitti di Siria e Iraq.
L’esempio più terrificante, come è stato ampiamente documentato da Spondasud, è stato l’assassinio di una famiglia nel villaggio di Talish nel Nagorno Karabakh. I soldati azeri hanno ucciso una coppia di anziani (Valera Khalapyan e sua moglie Razmela) nella loro casa. Non si sono accontentati di ucciderli: hanno profanato i loro corpi, tagliando le loro orecchie. La comunità internazionale è abituata a vedere questo genere di crimini contro i civili solo da parte dei terroristi islamici. Le esecuzioni in Siria e quella di Talish da parte dei soldati azeri hanno lo stesso stile. Quasi la medesima firma, una macabra assonanza che fa ritenere che gli azeri che hanno combattuto con l’IS oggi siano stati reclutati per compiere un’operazione di pulizia etnica contro la popolazione armena del Nagorno Karabakh.
Attualmente sul territorio dell’Azerbaigian sono presenti numerosi estremisti che hanno combattuto sotto le insegne del Califfato Islamico. Nel corso degli ultimi mesi, i media di Ankara e di Baku hanno scritto diversi articoli sulla presenza di foreign fighters azeri tornati tornati dalla Siria e dall’Iraq. Circa 300 sono morti nei combattimenti, ma oltre 2500 si troverebbero sul territorio dell’Azerbaigian, al soldo del miglior offerente. Di conseguenza, nulla potrebbe impedire il presidente Ilham Aliyev di inviare terroristi in Nagorno Karabakh a combattere al fianco delle truppe regolari. Il massacro nel villaggio di Talish e la decapitazione di un soldato yazido che combatteva con le truppe armene sono più che un indizio, quasi una certezza.