UN APPELLO ALL’ITALIA DEL CALCIO: NON DIMENTICHI I DIRITTI UMANI
Il prossimo 10 ottobre la nazionale italiana di calcio si recherà in Azerbaigian per disputare un incontro valido per la qualificazione alla fase finale dei Campionati Europei.
Per quanto consapevoli che sport e politica debbano necessariamente percorrere strade diverse, siamo altresì fermamente convinti che non è possibile astrarsi completamente da talune realtà che interessano la nostra coscienza di cittadini europei.
È bene che i nostri sportivi, le istituzioni e i media non dimentichino che la Nazionale si sta per recare in un Paese che “Reporter Senza Frontiere” colloca agli ultimissimi posti nella classifica mondiale sulla libertà di Informazione; un Paese dove i giornalisti e gli oppositori politici vengono accusati, incarcerati e condannati nel silenzio forzato dell’opinione pubblica; un Paese tra i più corrotti e corruttori del pianeta, dove il rispetto dei diritti umani viene progressivamente meno anno dopo anno; un Paese che mentre ospitava nel giugno scorso i Giochi olimpici Europei, incarcerava oppositori politici, impediva l’accesso a reporter stranieri e chiudeva la “scomoda” sede locale dell’Osce accusata di guardare troppo alla questione dei diritti umani. Un Paese che vanta il primato mondiale di riarmo e che bombarda quasi quotidianamente i villaggi di confine dell’Armenia e del Nagorno Karabakh rischiando di scatenare una guerra dalle conseguenze devastanti per tutta l’Europa.
Chiediamo ai nostri sportivi e alle nostre istituzioni di non lasciarsi distrarre dal luccichio dei petrodollari ma di guardare con spirito critico questa nazione che recentemente ha promesso di arrestare il calciatore armeno Mkhitaryan (Borussia Dortmund) in occasione della prossima trasferta a Baku della sua squadra.
Chiediamo ai giornalisti di non dimenticare i loro colleghi condannati ad anni di prigione per il solo motivo di non aver voluto allinearsi al regime di Aliyev.
Azerbaigian-Italia non può essere solo una partita di calcio ma una nuova importante occasione per chiedere all’Azerbaigian il rispetto dei diritti umani e la fine della sua armenofobia.
Il Consiglio per la comunità armena di Roma
www.comunitaarmena.it