Comunicato Stampa: Fermiamo la distruzione delle croci armene!
Il Consiglio per la Comunità armena di Roma rende noto di aver rivolto un appello in data 22.12.05 alla COMMISSIONE NAZIONALE ITALIANA PER L’UNESCO affinché si adoperi, per tramite dell’Unesco e degli altri organismi internazionali eventualmente interessati, per far cessare le attività di distruzione e vandalismo poste in essere da militari azeri nel sito archeologico di Giulfa.
Non sono infatti venute meno le segnalazioni di scempio delle croci di pietra armene (katchkar) del cimitero armeno, nonostante gli appelli internazionali e le promesse del governo di Baku.
Delle dodicimila steli litiche, innalzate tra il tredicesimo ed il diciassettesimo secolo, con funzione commemorativa, celebrativa e funeraria, considerate fra le manifestazioni più originali della cultura e del costume religioso dell’Armenia medioevale, ne rimangono ormai poche centinaia, in precarie condizioni.
Il mondo civile, che non ha mai esitato a ergersi paladino del rispetto e della dignità della memoria di un popolo (come ,ad esempio, per il caso delle statue di Bhudda abbattute in Afghanistan dal regime talebano), deve esprimere ferma condanna verso l’attività di distruzione compiuta dal governo azero nel sito medievale armeno.
Si allega lettera del 22.12.06 inviata alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
Foto disponibili sul sito: www.international.icomos.org
Ø heritage at risk – report 2002 – national reports – Azerbaijan – (photographs)
Spettabile
COMMISSIONE NAZIONALE ITALIANA PER L’UNESCO.
PREMESSO CHE
nel sito archeologico di Giulfa (Djulfa, Julfa) nel territorio armeno nel Nakhchivan, ora sotto controllo politico dell’Azerbaijan,sulla sponda settentrionale del fiume Arax, al confine con l’Iran, è presente un vasto insediamento di Katchkar (croci di pietra armene);
le stesse, raccolte in ambito cimiteriale, in numero superiore ai dodicimila, sono state erette in varie epoche storiche , tra il dodicesimo ed il diciassettesimo secolo ;
rappresentano un altissimo esempio di testimonianza architettonica, religiosa, culturale e della storica presenza armena nella regione;
sono state oggetto, in passato e soprattutto nel 2002, e di sistematiche e mirate distruzioni da parte dei militari azeri di stanza nella zona, finalizzate alla progressiva soppressione di ogni traccia del passato armeno;
a seguito di tali vandalismi , sono rimaste in piedi non più di duemila croci , molte delle quali lesionate;
già l’Unesco era dovuto intervenire, nel 2003, per bloccare tali azioni.
CONSIDERATO CHE
come da denuncia delle diocesi armene in Iran, si devono segnalare nuovi e gravi episodi di vandalismo (documentati fotograficamente) che hanno visto protagonisti soldati dell’Azerbaijan intenti a distruggere ulteriori kachkars nel cimitero armeno;
continua imperterrita l’attività di genocidio culturale messo in atto dalle autorità di quel paese..
SI INVITA
Codesta commissione a farsi da tramite con l’Unesco e gli altri organismi internazionali eventualmente interessati, perché – nel rispetto del patrimonio storico, culturale e religioso armeno – intervengano presso le autorità dell’Azerbaijan e impongano l’immediata cessazione di ogni atto di distruzione.
Roma, 22.12.05
Consiglio per la Comunità armena di Roma
A seguito dell’articolo sulla distruzione dei Khachkar nel cimitero di Giulfa, pubblicato in data 23.01.06 su “La Stampa” l’Ambasciata della Repubblica Azera ha reagito con una lettera di protesta che pubblichiamo di seguito. Pubblichiamo inoltre la replica della giornalista Flavia Amabile autrice dell’articolo e la risposta dell’Ambasciatore Armeno Dr. Rouben Shugarian
La Stampa 30.01.06 – Distruzione dei Khachkar a Giulfa!!!
Il Parlamento Europeo condanna l’Azerbaidjian 16.02.06