L’Azerbaigian è un paese multietnico, ma le opportunità per le minoranze nazionali di godere dei propri diritti devono essere migliorate, affermano gli esperti del Consiglio d’Europa (Coe 18.11.24)
In quanto paese multietnico, l’Azerbaigian si sforza di promuovere la tolleranza e il rispetto etnici, culturali, linguistici e religiosi. La maggior parte delle culture nazionali minoritarie sono celebrate e la tolleranza religiosa e il dialogo interreligioso sono tra le priorità del governo. I diritti delle persone appartenenti alle minoranze nazionali sono tutelati dalla Costituzione e da una politica di multiculturalismo. Tuttavia, ciò non è sufficiente a garantire la piena ed effettiva uguaglianza dei diritti.
Inoltre, le restrizioni alle libertà di espressione, di riunione e di associazione limitano le opportunità delle persone appartenenti a minoranze nazionali di godere effettivamente dei propri diritti. È necessario prendere provvedimenti immediati per porre rimedio alla situazione che si è venuta a creare in seguito al conflitto del Karabakh. Queste sono alcune delle principali conclusioni del nuovo parere del Comitato consultivo della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa (consultare la sintesi del rapporto in azerbaigiano).
In questo parere, per la prima volta il Comitato consultivo analizza la situazione nella regione del Karabakh. Durante questo ciclo di monitoraggio, l’Azerbaigian ha ripreso il controllo effettivo del Karabakh e di sette distretti limitrofi. Al contempo, più di 100.000 armeni hanno lasciato la regione in seguito all’improvvisa riapertura del corridoio di Lachin, dopo un blocco durato quasi dieci mesi e l’operazione militare delle autorità azere nel settembre 2023.
Come raccomandazione per un’azione immediata, il Comitato consultivo esorta le autorità a creare le condizioni politiche, giuridiche e pratiche per un ritorno sicuro, senza ostacoli e sostenibile degli armeni sfollati dal Karabakh e a mettere in atto un meccanismo specifico per affrontare le questioni relative alla proprietà. Le autorità sono inoltre invitate a inventariare, proteggere e conservare tutti i siti e i manufatti religiosi e culturali armeni e a indagare su qualsiasi sospetto di vandalismo, distruzione e degrado dei monumenti storici e culturali e dei cimiteri utilizzati dai membri della comunità armena nella regione.
Infine, citando la feroce retorica contro la Repubblica d’Armenia nel contesto del conflitto del Karabakh e i suoi effetti diretti sugli atteggiamenti verso le persone di etnia armena, il Comitato consultivo esorta le autorità a evitare e condannare fermamente qualsiasi manifestazione di intolleranza e tutto ciò che potrebbe diffondere l’odio etnico verso le persone appartenenti alla comunità armena, al fine di facilitare il processo di riconciliazione.
Il parere è stato pubblicato con i commenti delle autorità.
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