Delegazione armena visita Toscana e alto Lazio nel quadro dei programmi GAL (Tusciatimes 08.10.24)

Nell’ambito del progetto internazionale patrocinato oltre che dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, anche dalla FAO, Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, dall’Unione Europea, dall’Undp, che rappresenta un organo di sviluppo delle Nazioni Unite, e dalla Regione Lazio e Regione Toscana, è stata realizzata una visita in Italia da parte di una delegazione armena operante nel quadro dello “sviluppo sostenibile” legato ai progetti Gal (Gruppo di Azione Locale). Lo scopo è stato quello di mettere a confronto le realtà armene nell’ambito dello sviluppo rurale nel suo complesso e dei finanziamenti a carattere strutturale e non destinati a tali tipologie di intervento, con analoghi organismi presenti sul territorio italiano. Nella fattispecie la delegazione armena composta da circa trenta rappresentati, ha visitato alcune aree della regione Toscana, e dell’alto Lazio, identificabile nella mancata regione Tuscia. Provenienti da Grosseto gli ospiti armeni si sono incontrati il 2 ottobre nella sede del Comune di Acquapendente con i rappresentanti del Gal Tuscia: il Vice presidente Giuseppe Fraticello, Fabio Marco Fabbri componente Cda, e Marco Valente organo amministrativo, presente anche il rappresentante dei Revisori dei Conti del Gal Antonio Menchinelli.
L’incontro si è aperto con i saluti di benvenuto del sindaco di Acquapendente, Alessandra Terrosi; ha poi rappresentato il funzionamento del Gal Tuscia Giuseppe Fraticello che ha dettagliato le modalità di finanziamento del “sistema” Gal e gli scopi fondamentali dei fondi strutturali in merito a tali progettualità. Marco Valente ha illustrato con il supporto di slide, i processi di sviluppo di tali progetti; ha concluso gli interventi Fabio Marco Fabbri che come storico e giornalista ha toccato i punti più critici della realtà armena: dal riconoscimento del Genocidio armeno del 1915, alla complessa questione del Nagorno Karabakh, proseguendo con il sottolineare la comune “cultura occidentale” tra Armenia e Italia, sfiorando la complessa questione geopolitica del Caucaso e delle legittime aspirazioni europeiste dell’Armenia, ma da considerarle nella articolata e penetrante presenza della Russia. In conclusione Fabbri ha ricordato la fondazione, nel 1310, dell’ospizio di Ss. Simone e Giuda, in piazza Vittoria Colonna a Viterbo, istituito da una comunità di monaci armeni, sotto la guida di frate Guglielmo. I monaci armeni lasciarono l’ospizio/convento viterbese intorno al 1434.
Hanno poi preso parola i rappresentati dei Gal armeni, come la presidente Saribkyan Karine del gruppo Aghstevi Houit, Anna Zakaryan del Lorva Dzor, Gal operante nel programma, UE “Empowerment of Local Actors for Development (LEAD), e la manager Anahit Badalin. Le delegate hanno rappresentato tramite slide le realtà armene nell’ambito dello sviluppo territoriale del “sistema Gal”, facendo notare le molte similitudini territoriali, ambientali e agro-economiche, di alcune aree geografiche dell’Armenia con regioni italiane.
La visita ha poi assunto l’aspetto della conoscenza dei luoghi visitando la Cattedrale del Santo Sepolcro di Acquapendente, come Civita di Bagnoregio.
In queste ore si è conclusa la missione Onu degli ospiti armeni i quali hanno auspicato un nuovo incontro/confronto da farsi in Armenia.
Il fine del programma internazionale è che l’Armenia tramite l’ampliamento della visione di tali progettualità cresca nella sensibilità inclusiva e resiliente; infatti il supporto dei sistemi di governance incentrati su cittadini e partnership e sull’innovazione favoriscono una globale sostenibilità sociale, economica e ambientale.
La delegazione del Gal Tuscia si è resa disponibile al proseguimento di un tale confronto rivelatosi decisamente costruttivo e proiettato verso comuni punti di interesse.

Fabio Marco Fabbri

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