AZERBAIJAN. TENSIONI CON LA FRANCIA: OSPITATO IL “CONGRESSO DELLE COLONIE FRANCESI” (Notizie geopolitiche 06.08.24)

di Giuseppe Gagliano –

Il 17 e 18 luglio scorsi, Baku, capitale dell’Azerbaigian, ha ospitato il primo “Congresso delle colonie francesi”, organizzato dall’Unione Popolare per la Liberazione della Guadalupa con il sostegno del Gruppo d’Iniziativa di Baku. Questo evento ha riunito leader di oltre quindici partiti politici e movimenti indipendentisti provenienti da Corsica, Melanesia, Polinesia, Caraibi e Antille. Al termine della conferenza i partecipanti hanno firmato una dichiarazione per la creazione di un “fronte internazionale di liberazione”. Questa iniziativa riflette la crescente interferenza azera nei territori d’oltremare francesi, evidenziando una strategia di guerra ibrida contro la Francia, sfruttando le fragilità legate al passato coloniale del paese.
Le relazioni tra Parigi e Baku si sono deteriorate significativamente a seguito della guerra del Nagorno-Karabakh del 2020 e la dissoluzione del Gruppo di Minsk dell’OSCE. La Francia, in qualità di copresidente del Gruppo di Minsk, era tenuta a mantenere una neutralità assoluta. Tuttavia dal novembre 2020 Parigi ha rafforzato il suo sostegno a Erevan, difendendo l’Armenia contro le ambizioni annessioniste dell’Azerbaigian, che ha ripreso il controllo del Nagorno Karabakh sul quale l’Armenia aveva proclamato unilateralmente la Repubblica Armena dell’Artsak, senza riconoscimento internazionale. Questa posizione ha provocato accuse di ipocrisia da parte di Baku, che sottolinea come la Francia non abbia mai denunciato le risoluzioni ONU del 1993 a favore della sovranità azera sul Nagorno-Karabakh.
Di fronte all’incapacità di imporre il proprio punto di vista nei media francesi, il regime azero ha adottato una strategia di guerra ibrida su due fronti: il digitale e il fisico. Sul fronte digitale sono state moltiplicate le operazioni di disinformazione per screditare la Francia, utilizzando falsi account per diffondere notizie false relative alla sicurezza, come il problema delle cimici durante i Giochi Olimpici. Sul fronte fisico si è assistito alla “repressione brutale delle forze coloniali francesi” contro i manifestanti kanaki in Nuova Caledonia.
Nonostante la distanza geografica tra Baku e Nouméa, l’Azerbaigian ha trovato un terreno fertile per la sua propaganda tra i movimenti indipendentisti della Nuova Caledonia. Durante le manifestazioni nazionaliste sull’isola, molti militanti kanaki hanno indossato magliette con il logo del Gruppo d’Iniziativa di Baku e il drappo azero. Questo gruppo ha anche utilizzato i social media per amplificare le rivendicazioni indipendentiste e alimentare il risentimento anti-francese. Inoltre sono state organizzate conferenze online con separatisti d’oltremare e sono stati finanziati i viaggi dei loro rappresentanti a Baku.
Nonostante l’apparente sostegno agli indipendentisti, il governo di Baku deve guardare dentro il proprio paese. Questo è particolarmente evidente nella sua politica nei confronti delle minoranze interne, come i talish e i lezghini, e nella sua gestione della questione del Nagorno-Karabakh. Tuttavia l’Azerbaigian continua a promuovere la sua immagine di campione del “Sud globale”, sfruttando la retorica anticoloniale per guadagnare influenza internazionale e colpire la Francia nei suoi punti deboli.
La strategia azera di interferenza nei territori d’oltremare francesi rappresenta una sfida significativa per Parigi. Utilizzando una combinazione di propaganda digitale, sostegno a movimenti indipendentisti e retorica anticoloniale, Baku cerca di destabilizzare la posizione della Francia e guadagnare influenza nel contesto internazionale. Questo scenario complesso richiede una risposta strategica e coordinata da parte della Francia per proteggere i suoi interessi e sostenere la stabilità nei suoi territori d’oltremare.

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