Cittadinanza armena։ un passaporto che aiuta a vivere (Osservatorio Balcani e Caucaso 20.06.24)
Decine di migliaia di persone sono fuggite l’anno scorso in Armenia dal Nagorno Karabakh, riconquistato con le armi dall’Azerbaijan: in molti chiedono oggi la cittadinanza armena, per poter ricominciare a ricostruirsi una vita
Circa un anno fa, oltre 100.000 persone sono state costrette a lasciare il Nagorno Karabakh per l’Armenia. Da allora hanno attraversato diverse fasi di adattamento, hanno trovato un alloggio e un lavoro temporanei e ora possono richiedere la cittadinanza armena.
“Per diversi giorni ho cercato un’auto che mi aiutasse a trasportare i miei oggetti personali in Armenia, non sono riuscito a trovarne una, ero disperato”, ricorda Karen, 40 anni, una delle ultime persone a lasciare Stepanakert, la capitale del Nagorno Karabakh.
Karen è arrivato a Yerevan alla fine di settembre con i suoi genitori. Ha potuto portare con sé solo alcuni oggetti essenziali e vestiti pesanti. Poco dopo si sono stabiliti in una delle regioni di confine. Dice di essere scappato dai rumori della capitale, per poter riordinare i pensieri e immaginare il futuro.
Aveva pochissimi risparmi con sé: la sua famiglia ha ricevuto sussidi statali. “All’inizio è stato difficile, ma ora mi sono ripreso, non sono più depresso, qui mi hanno aiutato molto”.
Karen è un avvocato. All’inizio ha lavorato in un’azienda privata, ma in seguito ha trovato un lavoro più interessante presso un’istituzione statale. Per poter lavorare lì doveva ottenere la cittadinanza armena: il certificato di residenza temporanea non era sufficiente.
“Quando siamo arrivati in Armenia, come tutti gli altri, siamo stati registrati e abbiamo ricevuto un certificato di protezione temporanea, ma in realtà ho pensato di ottenere la cittadinanza dal primo giorno in cui sono arrivato. Non puoi vivere come un rifugiato per sempre, ti serve un passaporto. Sono armeno, non riesco a immaginarmi altrove, per questo ho chiesto la cittadinanza senza esitazione”, racconta, aggiungendo che i suoi genitori hanno fatto lo stesso.
In totale, hanno chiesto la cittadinanza 2.075 sfollati del Nagorno Karabakh. “Attualmente, 96.696 persone sfollate dal Nagorno Karabakh hanno ricevuto certificati di protezione temporanea, 83.942 persone si sono registrate, 2.075 persone hanno richiesto la cittadinanza e a 1.437 di loro è stata concessa. Le persone sfollate dal Nagorno Karabakh vengono servite in un regime di emergenza”, ha annunciato Arpine Sargsyan, viceministro degli Affari Interni della Repubblica di Armenia.
La cittadinanza garantisce il diritto di votare, di essere eletti, di ricoprire incarichi pubblici e, in definitiva, garantisce un collegamento più stabile con lo Stato. In casi di emergenza, la cittadinanza può essere concessa alle persone che hanno ricevuto protezione temporanea.
Per fare domanda serve il passaporto, il certificato di nascita, sei foto a colori e il questionario che verrà compilato sul posto. Il processo richiede da 90 giorni lavorativi a 4/5 mesi, ma le richieste dei rifugiati provenienti dal Nagorno Karabakh vengono esaminate entro 1-2 mesi.
Dopo aver ottenuto la cittadinanza, il passaporto viene rilasciato entro cinque giorni lavorativi; i cittadini maschi in età da servizio militare ricevono il passaporto dopo essere stati registrati nell’esercito.
“I cittadini uomini in età da servizio militare devono essere arruolati nell’esercito o, se sono militari, devono portare con sé le referenze pertinenti per ottenere il passaporto”, spiega Mariam Gevorgyan, vice capo del Servizio migrazione e cittadinanza del Ministero degli Affari Interni.
La cittadinanza è importante anche per ottenere un appartamento.
Lo staff del primo ministro ha recentemente emesso un comunicato stampa relativo al lancio del programma di alloggi per le famiglie sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh dopo il 27 settembre 2020, a condizione che tutti i membri, compresi i minorenni, abbiano ottenuto la cittadinanza.
“È un bene che io abbia fatto domanda prima e abbia ottenuto la cittadinanza, ora che è necessaria per ottenere una casa ci sono molte domande. Temo che ci saranno code, ma è necessario, per vivere serve il passaporto”, dice Karen.