All’ambasciatrice Armena in Italia Tsovinar Hambardzumyan la pergamena di socio onorario “Amici dell’Unical” (Calabria 20.05.24)
In concomitanza del seminario svolto all’Università della Calabria sul tema: “Gli Armeni, storia, cultura, testimonianze”, promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali in collaborazione con il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Meic) e la stessa Ambasciata Armena, l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, tramite la Presidente, prof.ssa Silvia Mazzuca, ha conferito all’Ambasciatrice della Repubblica d’Armenia in Italia, dott.ssa Tsovinar Hambardzumyan, la pergamena di Socio Onorario con questa motivazione: «Per il suo impegno civile, sociale, politico e umanitario nel perseguire azioni tese a garantire la dignità ai popoli oppressi, e in particolare all’attuazione dei diritti economici e sociali delle donne».
L’Ambasciatrice dal 2002 al 2018 è stata Consigliere e successivamente direttore del Dipartimento per le Relazioni Estere dell’Ufficio del Presidente della Repubblica d’Armenia; nel 2018 è stata nominata direttore del Dipartimento per le relazioni estere presso l’Ufficio del Primo Ministro dell’Armenia; il primo giugno 2020, con decreto del Presidente della Repubblica d’Armenia, è stata nominata Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica d’Armenia presso la Repubblica Italiana; l’8 aprile 2022 si è aggiunto l’incarico di Ambasciatrice presso la Repubblica di Malta (con residenza a Roma); e quindi di San Marino in data 27 maggio 2022. Il 23 gennaio 2023 è stata nominata Rappresentante Permanente della Repubblica d’Armenia presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Il seminario sugli Armeni che si è svolto all’Università della Calabria, coordinato da Vittorio Beonio Brocchieri (Università della Calabria), ha visto come relatori: Giacchino Strano (Università di Catania), Marcello Flores (Università di Siena), Aldo Ferrari (Università di Venezia), Paolo Restuccia ( del Meic), Marco Ruffilli (Università di Venezia), Boris Gazanian (imprenditore), Tehmina Arshakyan (Associazione Armeni di Calabria).
Questi gli argomenti trattati dai relatori rispettivamente nell’ordine: “Gli Armeni nell’Italia meridionali”, “Il genocidio”, “Il Nagorno- Karabakh (Artsakh) fra storia e politica”, “Una reliquia divina”. L’esodo degli Armeni dell’Artsakh”, “Lontani da casa”, “Gli Armeni in Calabria oggi”.
Di questi avvenimenti, di quanto intorno all’esodo della popolazione armena dal Nagorno-Karabakh è accaduto, di cosa aveva preceduto tale esodo e di cosa è accaduto dopo, della storia passata e recente di questo popolo e delle tracce della sua presenza nella storia tardo-antica della Calabria, se n’è discusso nel seminario.
Il Professore Marco Rovinello, docente di Storia Contemporanea, presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Unical, ci spiega le motivazioni del seminario: «L’iniziativa nasce dalla volontà dell’Università e del DISPeS di rispondere al desiderio espresso dal Meic di approfondire un tema importante della storia e della contemporaneità come quello relativo agli Armeni, e di farlo con gli strumenti propri del mondo scientifico e accademico».
«È per questo che si è scelto di organizzare un momento di riflessione e di studio su alcuni degli aspetti e dei momenti più importanti del passato e del presente del popolo armeno e delle aree più interessate dalle sue vicende. Considerata la complessità delle questioni, si è deciso di adottare una prospettiva pluridisciplinare e di invitare a relazionare alcuni dei massimi esperti italiani del tema, facendo sì che questa giornata di studi diventasse anche una preziosa occasione di incontro e confronto fra la comunità scientifica e studentesca dell’Unical e studiosi noti. Insomma, un esempio credo virtuoso di come l’Università possa proficuamente aprirsi alla domanda di cultura del territorio e moltiplicare le occasioni di apprendimento per i suoi studenti, affrontando anche temi delicati in maniera il più possibile interdisciplinare, sempre rigorosamente scientifica e, spero, interessante e coinvolgente anche per i più giovani». (fb)