Caratteriliberi.eu – Genocidio armeno e negazionismo, una questione aperta. Parte quarta (13 mag 2015)
L’insediamento armeno in terra ottomana, alla fine dell’Ottocento, si divide in tre grandi macro-aree: l’Anatolia orientale e meridionale, la Cilicia e le comunità urbane, dove però risiedono perlopiù le élite intellettuali e sociali. Storicamente, l’Anatolia è stata per secoli una regione caratterizzata da un mosaico etnico, linguistico, religioso. Lasua posizione di raccordo tra Oriente e Occidente l’ha infatti da sempre caratterizzata come centro di scambi e di transiti tra culture e popolazioni diverse, come anche luogo elettivo di scontri e di conflitti. Le frizioni, infatti, sono quelle che tipicamente caratterizzano una regione di raccordo, dove alla stanzialità di alcune comunità si accompagna la transitorietà o il nomadismo di altre. Quindi, il sovrapporsi delle seconde alla prime, le dinamiche acquisitive se non violentemente appropriative, il confronto per la titolarità di beni – a partire dalle terre – che non riescono ad essere di tutti ma sono rivendicati come esclusività da alcuni, costituiscono, nel loro insieme, l’origine delle tensioni che ne attraversano una storia spesso violenta. Continua