Nagorno Karabakh, nuovi negoziati di pace tra Azerbaigian e Armenia (Euronews 01.04.22)
Un territorio conteso, una forza di pace – quella russa – distratta dal conflitto in Ucraina: sono le condizioni che hanno riacceso gli scontri nel Nagorno Karabakh tra forze armene e azere.
I leader dei due Paesi hanno concordato di incontrarsi a Bruxelles la prossima settimana per iniziare nuovi colloqui di pace.
Le forze azere avanzano in Nagorno Karabakh
Nei giorni scorsi Armenia e Russia avevano accusato l’Azerbaigian di aver violato il cessate il fuoco in una zona presidiata dalle truppe di Mosca e di aver preso il controllo del villaggio strategico di Parukh.
Un residente armeno del vicino villaggio di Khramort racconta l’avanzata azera: “Il nemico è venuto e ha cercato di entrare nel nostro villaggio. Prima ci hanno invitato a lasciare la zona tramite altoparlanti, dicendo: ‘Siete nel territorio dell’Azerbaigian, se avete a cuore la vita dei vostri figli, obbedite alle nostre leggi, lasciate questo territorio. Abbiamo sentito la stessa cosa ogni giorno’.
Il cessate il fuoco mediato dalla Russia
Più di 6000 persone sono state uccise nella guerra del 2020 con l’Azerbaigian che ha reclamato il controllo di ampie parti del Nagorno Karabakh (e delle aree circostanti che i separatisti sostenuti dall’Armenia controllavano).
Il cessate il fuoco è stato mediato dalla Russia, che ha inviato circa 2.000 soldati nella regione per far rispettare l’accordo.
I nuovi colloqui di pace
I nuovi scontri arrivano proprio nel momento di maggior vulnerabilità di Mosca, garante della pace nella regione caucasica.
Il ministero della Difesa russo ha riferito che le forze azere si sono ritirate, ma l’Azerbaigian nega di aver ripiegato da quello che considera il suo territorio.
Sul fronte opposto, l’Armenia sostiene che la sua popolazione viene terrorizzata e fatta oggetto di un tentativo di pulizia etnica.
Gli armeni rimasti temono che le forze russe non siano in grado di garantire il rispetto del cessate il fuoco. Sebbene si accusino a vicenda di ostacolare gli sforzi di pace, sia l’Armenia che l’Azerbaigian affermano di essere pronti a impegnarsi al tavolo dei negoziati.
I colloqui sono mediati dall’Unione europea. La Russia si è affrettata a dire che sosterrà attivamente qualsiasi accordo di pace.
Il filo rosso che unisce l’Ucraina e il Nagorno Karabakh (Eastwest 01.04.22)