Papatheu (FI) si schiera con l’Azerbaijan e raccoglie le sue mistificazioni (Assadakah 19.11.21)
Assadakah – Letizia Leonardi
Urania Papatheu, parlamentare di Forza Italia, si schiera dalla parte del più forte ma non del più giusto e così accusa l’Armenia di provocare gli azeri e chiede l’intervento dell’Ue. Alla senatrice forzista piace, evidentemente, stare sul carro del vincitore e fa notare che sono morti sette militari azeri e altri dieci sono rimasti feriti nei giorni scorsi nel tentativo di respingere gli attacchi armeni al confine di Stato e che è ora di dire basta. Sì, è ora di dire basta ma soprattutto alla disinformazione sulla spinosa questione dei rapporti tra armeni e azeri. L’Armenia vuole la pace eppure è stata sempre aggredita da un’Azerbaijan che ha conclamate mire sull’Artsakh (Nagorno Karabakh) e adesso anche sullo Stato sovrano della Repubblica d’Armenia. Per Papatheu, senatrice di Forza Italia e vicepresidente della commissione Cultura all’interno della delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Iniziativa centro europea, l’Ue dovrebbe intervenire: “Oltre 160 civili azerbaigiani, vittime dell’esplosione di mine dal 10 novembre dell’anno scorso, dopo la conclusione della guerra fino ad oggi. Si tratta di mine piantate da parte dell’Armenia, nei territori dell’Azerbaijan durante l’occupazione – prosegue la parlamentare di FI -. Un bollettino drammatico che si arricchisce di altre morti per l’ostinata volontà delle autorità armene di non accettare quanto stabilito dal diritto internazionale”.
Per garantire pace, stabilità e cooperazione nell’intera regione, l’Armenia, secondo la parlamentare forzista, dovrebbe abbandonare la sua politica di aggressione e le rivendicazioni territoriali contro l’Azerbaijan. È importante che i rapporti tra l’Azerbaijan e l’Armenia vengano normalizzati sulla base del diritto internazionale e si inizi il prima possibile il processo dei negoziati tra questi due Paesi per la delimitazione e la demarcazione dei confini di Stato”.
Sono parole che fanno rabbrividire, tanto più se dette da una persona che fa parte del Parlamento italiano. L’Ue dovrebbe certamente intervenire ma per porre fine a questi atti di prepotenza del governo di Baku che, avendo come alleato il Sultano di Ankara, mira a spazzare via il primo popolo cristiano del mondo. Un genocidio che continua dal 1915 e che deve essere fermato. Nessun armeno vuole la guerra, e lo ha dimostrato in mille modi con la convivenza pacifica con gli azeri durata molti anni. La situazione è cambiata quando è stato usurpato il diritto all’autodeterminazione della terra d’Artsakh e finché non sono iniziati gli atti di violenza che hanno portato ai sanguinosi conflitti. Queste sono le provocazioni vere e non sono di certo partite dagli armeni. A condannare le azioni dell’Azerbaijan sono stati diversi Paesi e membri dell’Ue. Persino la deputata statunitense Katherine Clark ha esortato l’Azerbaigian a rispettare la sovranità dell’Armenia.