Dall’Armenia i saluti a Lecco per “Un’amicizia che continua” (Leccotodays 27.09.21)
L’amicizia tra Lecco e il popolo armeno continua e si rinsalda. L’associazione “Amici Lecco Vanadzor – Italia Armenia” ha reso noti gli importanti e significativi saluti che la rappresentanza Istituzionale e Universitaria di Vanadzor ha inviato in momenti distinti e concomitanti agli eventi promossi in questi giorni “Lecco racconta l’Armenia, un’amicizia che continua”.
Lecco e l’Armenia sono sempre vicine: quattro giorni per raccontare “un’amicizia che continua”
“Riteniamo importante che siano di conoscenza di istituzioni, associazioni economiche professionali e sociali – spiega il presidente de sodalizio Sergio Fenaroli – in quanto esprimono non solo la loro gratitudine ma un impegno e una disponibilità ad alimentare e continuare contatti e collaborazioni che possano ricercare un interesse comune e reciproco. La coerenza la serietà e l’impegno da noi espresso sono condizioni essenziali e necessarie per attivare credibili e fattibili rapporti di interscambio favorevoli e di reciproco interesse. La situazione internazionale, fortemente compromessa e in crisi non solo sanitaria, ha manifestato tutta la nostra fragilità. Si impone la ricerca di percorsi inediti, l’Armenia e il suo popolo, da secoli chiede di poter vivere e cooperare in pace, inascoltata dalla ‘comunità internazionale’, la loro storia, le loro sofferenze, il loro orgoglio e la loro dignità, possono essere di grande insegnamento a tutti noi”.
Discorso introduttivo del Vicegovernatore GorAsryan
Gentili Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, sig. Sergio Fenaroli, e gentili Italiani,
A nome della popolazione della regione di Lori, del Governatore AramKhatchcatrian e a nome mio, voglio esprimere la mia gratitudine al nuovo sindaco della città di Lecco per il sostegno e la cooperazione alungo termine intrapresa con la nostra regione.
L’amicizia tra l’Italia e l’Armenia ha indubbiamente una lunga storia, basata su relazioni amichevoli e fiducia reciproca.
A partire dal nefasto terremoto del 1988 nel centro di Spitak la città di Lecco si è attivata per sostenere vivamente la nostra regione.
Avete inoltre sostenuto la ricostruzione di case e scuole in tempi difficili, per garantire ai nostri ragazzi un alloggio e un’educazione appropriata.A tutt’oggi la cooperazione tra Lecco e Vanadzor prosegue incessantemente. Le relazioni Italo-Armene sono inoltre molto attive anche in diversi settori industriali; per questo esprimiamo la nostra immensa gratitudine per l’attività di beneficienza elargita a tutto tondo.
Con la presente voglio ora dichiarare e informarvi che, al fine di avviare una cooperazione tra le due regioni di Lori e Lombardia, nel nome del governatore AramKhatchcatrian, così come con la fermezza e la volontà espressa dalla città di Vanadzor, attraverso i canali diplomatici armeni abbiamo inviato proposte all’Italia per stabilire una collaborazione regionale e cittadina rispettivamente con la Lombardia e la città di Lecco.
Voglio sottolineare che si tratterà di un impegno di cooperazione a lungo termine, sperando che possano beneficiarne entrambe le parti.
Sostenere questa serie di eventi che avete preparato e state conducendo in questi giorni è la dimostrazione che voi siete ancora con noi in questo periodo di prove e riempie il mio cuore di commozione e rispettto: è toccante sapere che abbiamo amici come voi in questo mondo.
A questo punto mi piacerebbe recitare un piccolo estratto della poesia del grande poeta armeno HovhannesTumanyan che penso esprima perfettamente l’obiettivo: “Tutti gli atti nobili non moriranno mai: essi perdurano gloriosi e famosi attraverso i secoli. Felice è l’uomo che raggiunge fama immortale attraverso condotte oneste”.
Ringrazio sinceramente di tutto e auguro a ciascuno buona fortuna sperando di vederci presto in presenza.
Il Vicegovernatore della Regione di Lori GorAsryan
I saluti del docente Feliks Movsisyan
Cari amici Italiani, colleghi e Comunità Armena in Italia,
a nome della cattedra di Storia dell’Università Statale di Vanadzor “H.Tumanyan” vi saluto in occasione degli eventi odierni dedicati all’Armenia e al suo futuro.
Il titolo della Conferenza di Venerdì scorso: “Quale futuro per questo paese tormentato?” da un lato ci conforta perché gli Italiani sono interessati al nostro futuro. D’altra parte questa conferenza è stata importante, poichè i partecipanti, avendo analizzato la situazione politica dell’Armenia e i suoi sviluppi, hanno tentato di trovare risposte alle varie questioni poste.
Esattamente un anno fa, il 27 settembre 2020, l’Armenia è stata coinvolta in una guerra mai desiderata, in un conflitto in cui mai avrebbe voluto essere coinvolta.
Siamo una nazione pacifica e creativa, che ha una cultura e tradizioni antiche, cui rimane fedele in modo sacro e coerente per non provocare mai guerre.
Alcune forze politiche e militari occidentali hanno impegnato l’Armenia in una guerra devastante solo per risolvere alcuni problemi politici. Questa guerra, durata 44 giorni, è stata un grande disastro per la nazione, e ha causato ingenti danni umani e materiali. Dopo il cessate il fuoco si sono intraprese alcune attività per risolvere il conflitto. Sono però sicuro che la situazione non si risolverà così facilmente, perché è necessario un accordo tra le parti ed avere interessi comuni. Date le circostanze l’Armenia si trova nella situazione politica in cui gli interessi delle grandi potenze le hanno provocato grandi sfide, e ora la nazione si trova al centro di queste sfide, di cui non si vede ancora la via d’uscita.
In questo quadro auguro a tutti i partecipanti alla conferenza, agli storici e tutti i nostri amici cha hanno a cuore il destino dell’Armenia una discussione produttiva e feconda, un’analisi sobria della situazione e suggerimenti ragionevoli, senza implicazioni politiche. È importante che non solo gli Italiani, ma tutta l’Europa in generale sia ben consapevole dei problemi del Nagorno Karabakh, non considerando gli Armeni e la popolazione dell’Artsakh come nazioni separate. Occorre accettare il fatto che l’Artsakh è sempre stato e sarà sempre la culla dell’Armenia, una sua parte inseparabile. Gli Armeni dell’Artsakh, e con loro l’intera Armenia, non accetteranno mai di appartenere all’Azerbaijan.
Mi auguro che i nostri amici italiani accettino la realtà non secondo mere prospettive politiche, ma tengano in considerazione il desiderio degli Armeni di vivere e risiedere insieme, secondo il diritto di auto-determinazione dei popoli. L’Armenia e l’Artsakh hanno tentato di divenire uniti in modo legale e costituzionale. La nostra nazione non ha mai vessato i suoi vicini, non ha pretese territoriali: ha solo il desiderio di vivere come famiglia unita.
Auguro a tutti i partecipanti una conferenza fruttuosa