Il Parlamento armeno si scioglie per aprire la strada alle elezioni di Giugno (Rassegna Stampa 16, 17 , 18 e 19 06.21)
Il 10 maggio, il Parlamento dell’Armenia è stato sciolto dopo aver formalmente omesso di nominare un primo ministro, aprendo la strada a nuove elezioni in Giugno.
I rappresentanti hanno tenuto il secondo e ultimo turno di voti per eleggere un primo ministro dopo che Nikol Pashinyan si è dimesso il 25 aprile. Le dimissioni del Primo Ministro e la mancata nomina di un successore da parte del Parlamento sono state le formalità necessarie per lo svolgimento di elezioni anticipate.
Pashinyan ha accettato di tenere elezioni anticipate dopo aver raggiunto un accordo con i due partiti di opposizione di rappresentanza in Parlamento, Armenia Prospera e Armenia Luminosa.
L’opposizione, sia all’interno che all’esterno del parlamento, ha accusato Pashinyan di un fallimento del governo prima, durante e dopo la sconfitta del paese nella seconda guerra di Nagorno-Karabakh. In seguito all’accordo mediato dai russi che ha portato alla fine della guerra, migliaia di manifestanti [it] sono scesi in piazza chiedendo a Pashinyan di fare un passo indietro.
La popolarità post-rivoluzionaria di Pashinyan ha visto un declino dopo la guerra, con i tour del Primo Ministro nelle regioni che sono stati spesso accolti con proteste e disapprovazione.
Tuttavia, i sondaggi suggeriscono che Pashinyan e il suo blocco My Step rimangono di gran lunga la forza politica più popolare del paese.
In un sondaggio condotto da Gallup International Armenia alla fine di Aprile, il 27% ha detto che avrebbe votato per My Step, in calo rispetto al 32% di un mese prima. Il punteggio più alto successivo è andato al secondo presidente dell’Armenia, Robert Kocharyan, il cui sostegno è salito all’8%. Nessun altro partito è andato al di sopra della soglia del 5% valida per entrare in parlamento, mentre quasi la metà ha detto che non avrebbe votato per nessun partito.
Alcuni esponenti dell’opposizione hanno avvertito che le elezioni anticipate non si terranno in un ambiente libero ed equo.
Durante la sessione parlamentare speciale del 10 maggio, Pashinyan, rimasto come primo ministro ad interim, ha dichiarato che sarebbe impossibile truccare le nuove elezioni in quanto il “pubblico non permetterà a nessuno di falsificare i risultati.”
Le elezioni lampo tenutesi nel 2018, le prime dopo che Pashinyan è stato portato al potere durante la pacifica rivoluzione, sono state ampiamente considerate le elezioni più trasparenti ed eque nella storia del paese dopo l’indipendenza.
Kocharyan tiene una manifestazione a favore di un suo ritorno
Il 9 Maggio, diverse migliaia di sostenitori di Robert Kocharyan si sono riuniti a Erevan, dove l’ex presidente ha promesso di “stabilire una pace dignitosa in Armenia”.
La manifestazione si è svolta in concomitanza alla cerimonia di dichiarazione dell’Alleanza Armena di Kocharyan, insieme alla Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) e al partito Rebirth Armenia.
Kocharyan ha parlato per l’ultima volta ad una manifestazione pre-elettorale nel 2003. Durante il discorso ai suoi sostenitori del 9 maggio, ha affermato che dopo aver lasciato il potere non pensava sarebbe mai ritornato in politica.
La sconfitta dell’Armenia nella guerra, i problemi di sicurezza nella provincia meridionale dell’Armenia, Syunik, il destino del Nagorno-Karabakh e il declino economico dell’Armenia lo hanno portato a ritornare sui suoi passi.
Kocharyan ha incolpato il governo pashiniano di tutti i problemi che il paese sta affrontando, e ha detto che cacciarlo era fondamentale per tutti i partiti dell’opposizione.
Kocharyan ha anche fatto riferimento ad un’offerta che ha rifiutato dal primo presidente Levon Ter-Petrosyan affinché tutti e tre gli ex presidenti si unissero contro Pashinyan. Ha detto che era pronto a collaborare con loro per cacciare Pashinyan ma ciò non implicava di allearsi con loro.
“Suggerisco, sì, che sia il primo che il terzo presidente lottino insieme contro questo governo se intendono combatterlo, solo in questo modo avremo successo. Questo sarà il successo di tutti; la metterò in questo modo: formare un’alleanza è solo una delle tecniche di quella lotta”, ha dichiarato Kocharyan.
Da quando Pashinyan è salito al potere, Kocharyan ha dovuto affrontare diverse accuse penali.
A fine Marzo, la Corte Costituzionale ha stabilito che le accuse di “rovesciamento dell’ordine costituzionale” sollevate contro di lui erano incostituzionali, chiudendo così il caso.
È stato accusato del suo ruolo nella repressione mortale delle proteste post-elettorali nel marzo 2008. La dispersione dei manifestanti, che ha visto il dispiegamento dell’esercito per le strade di Erevan, ha causato la morte di dieci persone.
Kocharyan è stato anche accusato di aver accettato una tangente di circa 3 milioni di dollari; il processo è ancora in corso.