Novità in libreria: Henri Verneuil “Le Bugatti di Marsiglia”
Traduzione di Letizia Leonardi Edizioni Terra Santa, Milano 2020
296 pagine 18,00 € e-book ISBN: 978-88-6240-726-7
Data di pubblicazione: 20 febbraio 2020
Comunicato stampa
Antonia Arslan: «L’avventura di una famiglia armena scampata al genocidio. Un racconto di grande intensità»
Al capezzale della morente mayrig, «mammina» in armeno, un figlio scampato all’orrore – ormai adulto e professionista affermato – torna alla sua vita di bimbo e di adolescente, rievocando i sentimenti e le emozioni, le fatiche e le speranze di un piccolo apolide che ha combattuto per crescere e affermare la propria identità in un Paese straniero. È l’incipit di Le Bugatti di Marsiglia in uscita per Edizioni Terra Santa, scritto da Henri Verneuil, alla nascita Achod Malakian (1920-2002), celebre regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese di origine armena (Prix César 1996 alla carriera), fuggito da bambino con tutta la famiglia a Marsiglia per scampare a pericoli e persecuzioni subite nello spazio ottomano in via di disfacimento. Autore di film celebri, come Quando Torna l’inverno o Il clan dei siciliani, diresse due pellicole ispirate a questo romanzo autobiografico: Mayrig (1991) e Quella strada chiamata paradiso (1992), entrambi interpretati da Omar Sharif e Claudia Cardinale. Il romanzo uscì in Francia con il titolo Mayrig. Scrive l’autore nel primo capitolo, che dà il via all’intera narrazione: «Fuori, le luci della città si sono accese. Ora so che nessuno mi metterà più in guardia contro il freddo delle notti, nessuno mi tenderà più quell’inutile maglioncino di lana che mi ha sempre infastidito tanto. E io resto solo, con il rimorso delle mie stupide collere, suscitate da quegli eccessi di premura. Nei grandi dolori, talvolta tornano alla mente sciocchezze che diventano via via sempre più grandi. Il nostro teatro interiore finisce per mettere in scena una pièce di sofferenza e lacrime ed è facile montare in groppa al dolore e cavalcare con lui. Ma questa sera, il mio dolore è come un tarlo. Ho chiuso il mio teatro per lutto… o quasi. Il tempo delle lacrime verrà più tardi. Realizzo, tornando indietro nel tempo, che durante tutti questi anni nei quali ci siamo tanto amati, non ci siamo mai detti quanto ci volevamo bene. Forse per un pudore comune, o forse per il timore di sottolineare uno stato di fatto che era evidente, permanente, irrevocabile. Il ricorso alle parole sembrava superfluo: ci si amava di nascita. Tutto il resto diventava un inutile corollario. Questo amore mi ha insegnato anche l’angoscia, al pensiero di ciò che poteva capitare a qualcuno di noi. Ho imparato a stare male, fisicamente male, nello stesso momento in cui stava male un altro della famiglia». In fuga dal genocidio del loro popolo, arrivano a Marsiglia dopo un avventuroso viaggio in mare cinque fragili sagome: un padre, una madre, il figlioletto di soli quattro anni, Achod, e le sue due zie. Per bagaglio, un piccolo fagotto e, come unico patrimonio, otto bottoni rivestiti di stoffa cuciti sul vestito della mamma: otto monete d’oro. Tre donne e un uomo completamente indigenti, che non parlano francese, e che hanno un solo scopo: vivere e prosperare per amore del piccolo Achod. Un racconto intimo e poetico, ricco di squarci e di aneddoti che lasciano spazio al sorriso, all’umorismo e alla speranza. Uno struggente inno alla lotta per la sopravvivenza e agli affetti familiari. Un’acuta riflessione sul valore delle proprie radici. Chi ha amato La masseria delle allodole si innamorerà di questo romanzo forte e vero come la vita di chi l’ha scritto.
L’Autore
Henri Verneuil, alla nascita Achod Malakian (Tekirdağ, Turchia, 15 ottobre 1920 – Bagnolet, Francia, 11 gennaio 2002), è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico di origine armena, fuggito da bambino con la famiglia a Marsiglia per scampare alla persecuzione. Il romanzo uscì in Francia con il titolo Mayrig. Nel 1996 Verneuil ha vinto il Premio César alla carriera.