L’idea di un riconoscimento giornalistico italiano intitolato ad «Hrant Dink, per la libertà d’informazione» nasce all’indomani dell’uccisione ad Istanbul (19 gennaio 2007) del giornalista armeno di cittadinanza turca.
Dink non era un rivoluzionario; era un uomo buono, mite, propenso al dialogo ed alla tolleranza.
Dalle pagine del suo giornale bilingue “Agos” si è sempre battuto per la conciliazione, cercando di avvicinare per quanto possibile, lui armeno e cittadino turco, i due popoli.
La sua unica colpa è stata quella di scrivere ciò che pensava anche se ben consapevole che quelle sue parole di speranza non erano gradite a chi dell’intolleranza faceva il proprio credo politico.
Un giornalista “scomodo” che ha pagato con la propria vita il coraggio di fare il suo mestiere.
Lui, già condannato ai sensi del famigerato art. 301 del codice penale turco, ha vissuto la propria passione lavorativa alla stessa stregua di tutti quei suoi colleghi che nel mondo rischiano la propria vita per fare ciò che altrove è considerata una tranquilla ed ambita professione.
Il “Riconoscimento giornalistico italiano Hrant Dink” si propone dunque due obiettivi: ricordare la figura di questo giornalista e sottolineare la vitale importanza della libertà di informazione, collante fondamentale della società moderna.
Fu proprio il “Consiglio per la comunità armena di Roma” ad organizzare, ad una settimana dall’assassinio di Dink, nella piazza del Campidoglio a Roma, una cerimonia commemorativa alla quale presero parte oltre ad autorità civili e religiose ed alle organizzazioni armene, anche rappresentanze turche e curde che si ritrovarono tutte insieme a rendere omaggio ad Hrant Dink.
A partire dalla terza edizione (2010) il “Riconoscimento giornalistico Hrant Dink” ha ottenuto il Patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali e delle Comunicazioni di Roma Capitale.
L’Associazione Reporter senza Frontiere, che sin dalla prima edizione ha dato il proprio appoggio e contributo al Consiglio per la promozione di varie manifestazioni in memoria di Hrant Dink, a partire dalla terza edizione diventa un partner fisso e co-promotore del Premio. Durante ogni edizione avrà la cura di presentare la relazione annuale sulla situazione dei cronisti nel mondo.
Albo d’oro
1a edizione 2008 – Roberto Olla (TG1), Marco Tosatti (La Stampa), Flavia Amabile (La Stampa); menzione speciale alla sezione italiana di “Reporter senza Frontiere” (vice presidente Domenico Affinito, presentazione del volume Dispacci dal fronte).
2a edizione 2009 – Patrizia Alberici (Radio Rai), Caterina Maniaci (Libero), e menzione speciale a Rodolfo Casadei (presentazione libro “Il sangue dell’agnello”)
3a edizione 2010 – Toni Capuozzo (TG5), menzione speciale alla sezione italiana di “Reporter senza Frontiere”.
4a edizione 2011 – Marco Impagliazzo (giornalista, storico, presidente della Comunità di s. Egidio).
5a edizione 2012 – Gian Antonio Stella (Corriere della Sera)
6a edizione 2013 – Maria Cecilia Sangiorgi (Mediaset)
7a edizione 2014 – Piero Marrazzo (Rai)
8a edizione 2015 – “A tutti i giornalisti caduti” (menzione speciale in occasione del centenario genocidio armeno)
9a edizione 2016 – Anna Mazzone (Panorama, Radio Rai), Franca Giansoldati ( Il Messaggero)
10a edizione 2017 – Marta Ottaviani (La Stampa, Avvenire), menzione speciale a Raffaele Aufiero