Germania: la delegazione della Conferenza episcopale termina il viaggio in Armenia (SIR 17.05.19)
“Il forte carattere cristiano dell’Armenia non ha subito danni permanenti durante l’era sovietica. La Chiesa oggi lavora con un grande impegno pastorale e sociale, in modo che la fede cristiana nella società rimanga viva e venga trasmessa alle generazioni future”. È una delle osservazioni riferite dal vescovo di Magdeburgo, mons. Gerhard Feige, appena rientrato da una visita in Armenia su invito del Supremo Patriarca e Catholicos di tutti gli armeni, Karekin II. Il forte legame tra “fede cristiana e popolo armeno”, i segni “profondi dell’eredità cristiana nella cultura armena” rendono possibili la crescita della “comprensione reciproca e della comunione” tra le due Chiese. Oltre all’udienza con Karekin II e alla partecipazione all’ordinazione episcopale di mons Isakhanyan, la delegazione cattolica ha visitato il memoriale del genocidio a Yerevan: “Nel doloroso ricordo della sofferenza incredibile di innumerevoli persone, prego Dio che non ci sia mai più una simile tragedia” e che “la disamina onesta dei terribili crimini del passato apra cammini per un futuro riconciliato”, ha scritto il vescovo nel libro dei visitatori. Incontrando l’arcivescovo Raphaël Minassian, responsabile per i credenti armeni uniti alla Chiesa cattolica, la delegazione tedesca ha visto il grande impegno caritatevole della piccola Chiesa cattolica armena, sostenuto dall’istituzione tedesca Renovabis.